“Perchè non votare alle primarie del Pd!”

CIVITAVECCHIA – 1) #PrimariePD, negli anni passati questa modalità di partecipazione dei cittadini alle scelte politiche non ha certo specchiato per trasparenza. Voti comprati, scambi di favore e cordate tra locali capibastone, accordi con ras locali della destra, elettori con voti plurimi. Questo strumento, che ha come criteri di controllo la dichiarazione di essere elettore di area e un versamento di due euro, non è proprio in grado di assicurare che a scegliere siano veramente i cittadini e si riduce ad un mero un gioco di ombre.

2) #Zingaretti, come Presidente della Provincia ha consentito che i privati trovassero il loro lucro nella costruzione di centrali a biogas, privatizzando i profitti e socializzando i costi economici, sociali e sanitari. Allora non era ben chiaro il suo metodo di accontentare i poteri forti evidenziatosi successivamente. Divenuto Presidente della Regione, in un momento di decadenza etica e morale della politica regionale degno dei peggiori momenti del basso impero, ha dovuto far fronte alla devastazione economica della regione perpetrata dai suoi predecessori. Va dato atto che il perseguimento della linea di buon governo che ha dato dei risultati e, tuttavia, il buon governo non è neutro. C’è sempre chi paga e chi viene pagato. Nel caso del #Lazio le politiche di buon governo di Zingaretti sono state pagate dai cittadini e dai lavoratori ed hanno arricchito i padroni, innanzitutto quelli dell’”industria” della salute.

3) Il candidato Segretario Zingaretti, dice: “Il nostro popolo ha la nausea. Solo con me si volta davvero pagina”, ma a chi si rivolge? Nell’era Renzi, in cui ha fatto il pesce in barile, ha tacitamento avallato tutte le porcate che quel governo ha disposto contro i lavoratori, Jobs Act, attacco alla CGIL, lo stravolgimento della Costituzione. A livello regionale quando ha avuto la possibilità di fare una legge elettorale che desse più potere agli elettori, consentendo ad ognuno di poter scegliere la propria rappresentanza per quanto piccola fosse, ha fatto solo un’operazione di restyling propagandistico che ha lasciato immutato un quadro basato sul bipolarismo della convergenza (cioè quel bipolarismo in cui vinca il centrodestra o il centrosinistra le politiche reali non cambiano se non nella loro intensità). Cosa propone il candidato Zingaretti per affrontare la crisi economica, oggi duramente pagata dai lavoratori e dai cittadini? NON la #Patrimoniale per i più ricchi, NON la ricostruzione di diritti dei lavoratori a partire dall’#Art.18, NON la rinuncia alle #grandiopere, utili solo a far arricchire i soliti noti.

4) A che partito pensa dunque Zingaretti? Dalle sue azioni nelle istituzioni, della sue interviste e da ciò che non dice, è evidente che pensa ad un partito che proponga agli elettori un’offerta politica evocatrice di quel centro-sinistra in cui molto, prima della nascita del PD, avevano sperato i lavoratori. Speranze poi in realtà tradite con il pacchetto Treu, il rifiuto delle 35 ore, la guerra in Kosovo, le liberalizzazioni e le privatizzazioni. Afferma quindi l’esigenza di un partito più inclusivo, rivolgendosi indifferentemente ai cittadini della classe operaia o della classe padronale. Mantendo l’originario progetto interclassista che alla fine ha segnato la natura centrista e moderata del PD e quindi, in ultima analisi, il suo realizzare politiche favorevoli al padronato.

5) Qualcuno potrebbe obiettare che ci sono altri due candidati, ma non credo possano essere considerati: Giachetti, prestanome di Renzi, è impegnato in un’operazione di guastatore del risultato finale delle primarie, cercando di impedire che Zingaretti possa superare da solo il 50% dei voti che saranno espressi, in modo da condizionarne la segreteria. Martina, segretario pro tempore ha condiviso tutte le responsabilità e le sconfitte del governo Renzi, quello, parafrasando una vecchia pubblicità, più odiato dagli italiani. Non è quindi un caso che tutti e tre i candidati si siano espressi favorevolmente per il manifesto Europeo di Calenda, che sostanzialmente ripropone il liberismo del centrosinistra, con buona pace dei diritti e dei redditi dei lavoratori.

6) Da quanto scritto sino ad ora credo si sia capito che non sono mai stato del PD né un suo elettore. Qualcuno potrebbe obiettare che quindi potrei pensare ai casi miei, cosa che ho fatto fino a che non ho letto la seguente dichiarazione di Zingaretti: “Non sono più le primarie del Pd. Saranno le primarie per l’Italia.” Solo a questo punto, con l’autorizzazione del segretario in pectore, ho deciso di dire la mia rispetto a Zingaretti, il PD e le primarie.
L’ineluttabile conclusione di quanto detto fino ad ora è che il PD è la #sinistra che vogliono i padroni! Quella che prende i voti tra i lavoratori, ma utilizza il potere che questi gli hanno consegnato per difenderli portando avanti politiche che non dispiacciano ai padroni. Dunque se sei un lavoratore, il PD, con Zingaretti, Giachetti o Martina, nuoce gravemente alla tua vita ed è ora di farlo smettere costruendo una Sinistra, quella vera, fuori e alternativa al PD.

 

Marco Bizzoni