“La sentenza Ue su Cupinoro conferma che la strada è quella della differenziata spinta”

CERVETERI – Purtroppo come era prevedibile la Corte di Giustizia UE , sez. VI, con sentenza 15.10.2014 n° C-323/13 ha condannato l’Italia per la violazione delle norme sullo stoccaggio dei rifiuti in sette discariche del Lazio.Le discariche non in regola sono cinque dell’Ambito territoriale ottimale (ATO) di Roma (Malagrotta, Colle Fagiolara, Cupinoro, Montecelio-Inviolata e Fosso Crepacuore) e due nell’ATO di Latina, ubicate a Borgo Montello. La Commissione ha lasciato cadere invece le accuse di inadempimento per la discarica di Albano Laziale a Cecchina. Ma l’aspetto più grave è che la sentenza di condanna stabilisce la totale inadeguatezza della Regione Lazio e di Roma Capitale in materia di trattamento dei rifiuti, non solo per il passato ma soprattutto per la gestione attuale. Sospiro di sollievo dunque per questa sentenza che in merito al trattamento rifiuti nel Lazio, dà ragione alla commissione dei comitati e associazioni che si era recata a Bruxelles su interessamento del Vice Presidente Roberta Angelilli per portare le proprie istanze alla Commissione Petizioni Presieduta dall’On . E. Mazzoni. In detta Commissione UE contro la discarica di Cupinoro era intervenuto, tra gli altri, Luigino Bucchi presidente del Comitato di zona di Borgo San Martino di Cerveteri e relatore della petizione 1968/2013. I tempi non sono stati brevi, ma questa sentenza incoraggia sicuramente i comitati e le associazioni che da anni si battono per la chiusura delle discariche tal quale in favore della differenziata spinta porta a porta che dia vita ad un ciclo virtuoso dei rifiuti, tuteli la salute del cittadino e rispetti l’ambiente che ci circonda.

Comitato Borgo San Martino