“La politica è concertazione”

CIVITAVECCHIA – Egregio assessore D’Antò,
ben felice che in accordo con il presidente Palombo abbiate deciso che è finito il tempo delle critiche, tuttavia ho letto con attenzione le sue dichiarazioni in polemica con Confcommercio, e purtroppo sono arrivato alla conclusione che il tempo proustianamente ritorna e sorprende.
Per anni Confcommercio, organizzazione di imprese politicamente autonoma, ha criticato i modi di una politica concepita non come normale dialettica tra avversari, ma eterna guerra civile che vedeva contrapposti il bene totale al male assoluto.
L’antipolitica a nostro avviso è l’insensibilità dei politici di capire la gravità del momento e la loro resistenza ad un profondo rinnovamento.
Sia chiaro: nella nostra autonomia un partito politico non è nel giusto se si mostra nuovo o radicale; bensì se è adatto a raggiungere scopi adeguati per imprese e cittadini.
Le sue affermazioni pertanto lasciano stupiti e denotano un notevole tasso di intolleranza; dare voti e fare la lista dei più bravi non è suo compito. Ci penseranno gli elettori, come per Confcommercio ci penseranno gli associati.
La politica è concertazione, dialogo, confronto, anche critica, che deriva dalla legittima rabbia di una categoria che da anni si vede relegata in una sorta di cenerentola economica: un mercato che da quasi un lustro non vede fine, l’incapacità di capire che si è distrutto un vero e proprio sistema integrato commerciale con danni irreparabili a tutto il sistema commerciale, una scarsa attenzione ai problemi del decoro urbano, una politica degli eventi completamente assente, un abusivismo dilagante, che inquina con l’illegalità un mercato già in crisi, le partecipate che da un lato bruciano risorse, dall’altro appesantiscono soggetti chiamati allo sviluppo, tasse da paese finnico a fronte di servizi da terzo mondo.
Non siamo abituati a ripicche, ma l’aver portato un mercato europeo a Civitavecchia, pensavamo che fosse stato un avvenimento di grande rilievo, a costo zero per il Comune.
Su alcune affermazioni poi, frutto anche queste di mancata conoscenza (ignoranza), ha peccato di ineleganza: abbiamo una sede a Civitavecchia e ne stiamo aprendo un’altra: ma di questo non dobbiamo rendere certamente conto né a lei né alla politica.
Sarebbe come dire che nel momento in cui su alcuni giornali è venuta fuori una querelle assai poco nobile su capacità grammaticali del suo ufficio, avremmo dovuto parlare di Lourdes linguistica: non è nel nostro stile.
Siamo concentrati sui fatti e in questo spaventoso vuoto di idee e di progetti, in tempi brevi presenteremo una lista (concordata con i nostri iscritti) di richieste e di proposte concrete sui temi – in gran parte irrisolti – di questo settore.
Ovvio che verranno fatte anche critiche, (costruttive), ma grazie al cielo in questo paese le critiche, diversamente dal “ventennio”, sono ancora possibili; perché noi crediamo nel primato della politica, ma alla politica chiediamo che riconosca con fatti e non con parole e vaghi bla bla la centralità del commercio e del turismo nel creare lavoro occupazione benessere.

Tullio Nunzi