illegalità che penalizza i giusti e premia i furbetti.

????????????????????????????????????

TARQUINIA – Raccogliendo un po’ di opinioni in giro per San Giorgio tra chi, fino ad oggi, non ha mai costruito ed è rimasto rispettoso delle norme urbanistiche, ci stupiamo di come la presidente di un sedicente comitato voglia spiegare a tutti noi chi sono gli abusivi. È naturale pensare che il vocabolario della lingua italiana sia uno strumento prezioso ed indispensabile per educare al corretto uso dei significati delle parole che ordinariamente usiamo. Chi meglio di una maestra può insegnare ad usare un vocabolario? Può spiegare che l’aggettivo “abusivo” assume significati diversi asseconda del tema di riferimento. Quindi ricordiamo che chi commette reati edilizi, perché costruisce senza permessi, eludendo le regole, danneggiando il territorio, nonché ledendo i diritti di chi rispetta le norme, come i casi che interessano in gran parte San Giorgio, è, nel comune parlato, denominato abusivo perché ha commesso un abuso edilizio e non perché esercita un abuso di potere in senso astratto. La maestra ci insegna che le righe del vocabolario devono essere lette tutte fino ad individuare quella appropriata al tema che interessa. Sgombriamo il campo da equivoci terminologici che involontariamente potrebbero lasciar intendere che chi scrive attribuisce azioni di abuso di potere in capo a chi agisce e/o prende decisioni nell’esercizio dei propri compiti istituzionali. Ricordiamo, quindi, che il tema che interessa è l’abusivismo edilizio, cioè quell’azione illegale, perseguita dalla legge, attraverso la quale si costruiscono manufatti concreti e visibili a chiunque si trovi a passare per San Giorgio, senza chiedere permessi, senza pagare oneri, senza rispettare le norme edilizio-urbanistiche, igienico-sanitarie, di sicurezza, di decoro. Le azioni degli abusivi, malgrado il prodigarsi degli stessi nella loro esangue difesa, sono e rimangono reati.
Appare imbarazzante che gli stessi abusivi si lamentino dell’inerzia dell’Amministrazione Comunale che a loro ha permesso di godere in tutti questi anni di un bene illecito, mentre il loro vicino, magari rispettoso della Legge, rimaneva in paziente attesa di esercitare il proprio diritto a costruire. Tempo concesso, non in danno, ma a favore di ingiustizia ed illegalità che oggi vorrebbe spacciarsi per diritto acquisito e necessità in forza del tempo trascorso che li ha favoriti; gli stessi, che avendo illecitamente costruito e goduto del beneficio, vorrebbero anche non pagare i tributi che tutta la collettività con edilizia regolare paga. Forse una ragione va riconosciuta, il termine abusivo a questo punto non appare il più appropriato, si suggerisce di optare per una disonestà culturale e civica, che si fa interprete di suggerimenti ed aspirazioni di non trasparenti future politiche del territorio. II rammarico è un sentimento che sminuisce quello che proviamo noi cittadini che da anni stiamo aspettando di poter costruire, spettatori impotenti dell’azione distruttiva di coloro che oggi giustificano indegnamente la propria illegalità con l’assenza o i ritardi dell’Amministrazione Pubblica. Al rammarico si mischia l’angoscia della consapevolezza che dopo l’opportunità offerta a questo territorio dall’azione del Commissario Straordinario, si tornerà al niente delle promesse e degli inganni dei politicanti.
Siamo offesi come cittadini e come persone davanti l’eventualità che gli interessi individuali di POCHI possano incidere sul destino di una collettività, interrompendo un percorso virtuoso.
È dovere di tutti noi permettere che l’azione del Commissario porti alla realizzazione delle opere di urbanizzazione anche nell’interesse di coloro che oggi vi si oppongono.
Vogliamo uscire da questo stato di sconcerto e dispiacere e alziamo tutti la voce, noi cittadini “LEGALI”, contro iniquità, ingiustizia e illegalità che penalizza i giusti e premia i furbetti.
Chiediamo fieri al Commissario Straordinario di sostenere ancora e proseguire nella sua azione e manifestiamo tutta la nostra condivisione e fiducia anche a dispetto degli assordanti silenzi dei politici aspiranti futuri amministratori.

Massimiliano, Riccardo, Andrea, Alessandro, Emanuele, Maria, e tantissimi altri lottisti di San Giorgio