“Chi alimenta il randagismo?”

LADISPOLI – A dispetto delle avanzate norme europee, l e leggi nazionali, le delibere regionali e i regolamenti comunali, dobbiamo registrare un inesorabile dilagare del randagismo.
In alcuni paesi europei, dove la cultura, il rispetto per gli animali e l’applicazione delle leggi sono la regola, il randagismo è addirittura sconosciuto. In questi paesi nessuno si sognerebbe di avere un cane senza registrarlo all’anagrafe, anche perché se lo facessero alla prima occasione sarebbero sanzionati in modo esemplare. Anche da noi in Italia la situazione non è uguale dappertutto… da nord a sud la differenza di comportamento dei possessori di animali e delle istituzioni è profondamente diversa.
Canili e gattili, più o meno lager, non sono altro che luoghi detenzione dove vengono reclusi esseri senzienti vittime dell’ignoranza degli “umani”.
Da una parte c’è la limitata cultura sulla convivenza civile con gli animali dei detentori, responsabili di comportamenti “non conformi”, sono causa di smarrimenti e abbandoni; Dall’altra ci sono le Istituzioni che non fanno i dovuti controlli, contribuendo alla cultura della normalità nell’illegalità.
Fatte queste premesse , andiamo a toccare con mano quello che succede nel nostro territorio.
Da anni andavamo ripetendo in tutte le sedi che il randagismo felino nel territorio di Ladispoli e Cerveteri era un’emergenza. Ora questa fase è superata.. SIAMO AL COLLASSO! La Asl veterinaria di competenza ha ridotto drasticamente le attività di sterilizzazione da alcuni mesi. La crescita esponenziale della popolazione felina è di fatto fuori controllo nonostante l’impegno del volontariato attivo. Le cucciolate rinvenute e gli investimenti sono all’ordine del giorno.
La L.R. 34/97 stabilisce all’art. 11 :
1. La Regione promuove la tutela dei gatti che vivono in stato di libertà . E’ vietato a chiunque maltrattarli e spostarli dal loro “habitat”.
2. I gatti che vivono liberi devono essere sterilizzati dal servizio veterinario dell’azienda USL( ora ASL) di competenza e riammessi nel loro gruppo.
A seguito della petizione che è ancora in corso sul web( http://www.change.org/p/rodolfo-lena-chiediamo-alla-regione-lazio-di-far-rispettare-dall-azienda-asl-rmf-le-disposizioni-di-legge-nazionali-e-regionali-riguardo-alla-sanit%C3%A0-veterinaria ) il Presidente della Commissione Sanità della Regione Rodolfo Lena e il Direttore della ASL RMF Giuseppe Quintavalle si sono impegnati a trovare una soluzione al problema contingente.
Purtroppo però il tempo passa e il dramma del randagismo felino non può aspettare i tempi della burocrazia di Via delle Terme di Traiano. Le case dei volontari sono ormai diventate canili e gattili!
Va inoltre sottolineato che il 2°Distretto (Ladispoli – Cerveteri) della AUSL RMF è l’unico dei 4 distretti a non avere un presidio veterinario, nonostante la rilevante popolazione canina e felina.
Ma non è solo la ASL a sottovalutare il randagismo dilagante. I Comuni, a cominciare dai Sindaci, ignorano il fenomeno.
I volontari chiedono da anni, per adesso senza successo, ai Comuni di Ladispoli e Cerveteri una struttura di ricovero temporaneo per animali abbandonati o smarriti e un ambulatorio da mettere a disposizione della ASL.
L’impegno del volontariato, che provvede a sue spese, spesso a “coprire” le carenze delle Amministrazioni, consente alle stesse di risparmiare decine di migliaia di euro ogni anno.
I Comuni di Ladispoli e Cerveteri sono inadempienti verso tutte le normative, che prevedono strutture rifugio, e verso i loro stessi regolamenti comunali.
Le Associazioni di volontariato animalista sono determinate a ottenere la prevista collaborazione per svolgere il loro “lavoro” e continueranno a denunciare omissioni e inadempienze di chi continua a ignorare le leggi in vigore.

Ass. Dammi La Zampa Onlus, Ass. Animaliberi Onlus, Ass. Amore Randagio, Ass. A-Mici Onlus, A.S.D. Batti La Zampa