“A proposito di Civitavecchia Calcio…”

CIVITAVECCHIA – Dopo un breve silenzio, finalizzato a far decantare una disonorevole retrocessione avvenuta sul campo, frettolosamente archiviata senza nessuna assunzione di colpa, come se niente fosse successo, riconfermando per intero i ruoli societari e senza alcun chiarimento circa la detenzione della proprietà ed in particolare come essa fosse stata acquisita, siamo ritornati alla fase dei proclami da parte della “dirigenza” e dell’allenatore. In definitiva lo stesso copione del passato che prevede scelte di ogni genere, ignorando la meritocrazia e la bravura, privilegiando nepotismo, raccomandazioni ed entrate finanziarie.
Questa volta cambia l’attore principale, l’allenatore, ma comunque resta le stessa metodologia di “ingaggio”, che conferma come l’aspetto finanziario venga anteposto a quello tecnico. A pensarci bene finanziamenti che non dovrebbero essere importanti a meno che non vengano utilizzati per altri scopi, considerato che non sono sufficienti, insieme alla sponsorizzazione dell’ENEL, al contributo del multinominato e ringraziato De Angelis ed altri potentati ed altri ulteriori incassi a pagare la morosità per l’utilizzo dello Stadio Fattori, per la quale sono stati anche sfrattati, a saldare rimborsi di allenatori e giocatori della stagione appena conclusa ed anche di quella precedente ed in particolare a salvarci da una scandalosa retrocessione con squadre senza sponsorizzazione e che rappresentano borghi o piccoli paesi.
Forse qualcosa è cambiato nelle parole dell’attuale Mister Amici, il quale in una recente intervista ha affermato che fallire una stagione a Civitavecchia “è una catastrofe e il marchio di infamia rimane impresso per anni”, omettendo di riflettere sui compromessi avuti nella passata stagione con Iacomelli e Fronti, attuali compagni di viaggio, che di “marchi” dovrebbero averne più di uno.
Piuttosto la cosa che più intristisce è che i suddetti, che per situazioni molto meno pesanti hanno sempre reagito in modo veemente, in questo caso volutamente tacciono.
E’ proprio vero che, in un contesto sportivo mediocre, anche con pochi soldi si possono comperare ruoli, silenzio e ragione.

Il Direttivo di Unione Nazionale Veterani dello Sport