“A Ladispoli c’è molto altro prima di Almirante”

LADISPOLI – C’è ancora da intitolare il Palazzo Comunale a Domenico Pierlorenzi, delegato e primo consigliere comunale nella storia di Ladispoli, eletto il 31 marzo 1946, in un momento estremamente delicato per tutti quello della ricostruzione post Seconda Guerra Mondiale, commemorazione votata da tutto il consiglio comunale (attuale Sindaco compreso) con Delibera n.11 del 15/03/2016; C’è ancora da ripristinare la targa antistante lo stesso Palazzo Comunale dedicata a Giovanni Falcone; C’è ancora da portare avanti tutto il discorso della conservazione di memoria storica locale, i nostri tanti concittadini che nel tempo si sono contraddistinti per aver realmente fatto la città di Ladispoli; C’è da osservare un Regolamento toponomastica che sulle intitolazioni all’articolo 1 parla chiaro: “Il Comune di Ladispoli tutela la storia toponomastica del suo territorio e cura che le nuove denominazioni rispettino l’identità culturale e civile, antica e moderna, della città nonché i toponimi tradizionali quelli dei catasti storici e quelli che si sono formati spontaneamente per tradizione orale”; C’è molto ancora davanti a cui dare primaria attenzione, cui si è certi. L’avere una amministrazione comunale di un certo colore politico non vuol dire che la comunità che l’ha votata alle elezioni sia pronta a tutto ciò che ne può conseguire. Lo scorso giugno del 2017 Ladispoli ha votato per la discontinuità, per una pratica nuova nel fare politica che nulla però ha a che vedere con decisioni prodotte in queste ore. Non si agisca d’impulso e d’orgoglio ceco, si rifletta bene perché sulla storia non ci si scherza, è il nostro passato studiato e conosciuto affinché venga pienamente compreso il mondo odierno. Si riveda la decisione, prima che sia troppo tardi, prima che si crei un segno indelebile.

Marco Di Marzio