Esordio di carattere per la Juniores CPC: mister Gallina ci racconta la sua idea di calcio

CIVITAVECCHIA – La storia nel calcio è fatta di passione, entusiasmo e forza di un collettivo, e allo stesso tempo di uomini e ragazzi che oltretutto riescono spesso a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Nel nostro caso più semplicemente si tratta di una squadra che, abituata a vincere, anche in piena emergenza è riuscita a ribaltare un risultato apparso già acquisito. Parliamo della juniores CPC2005 piena zeppa di ‘00 e qualche ‘01, evidentemente sotto età rispetto ai 99’ previsti come limite minimo d’età, che sul campo del Grifone Gialloverde alla prima esperienza per loro nel campionato regionale ha compiuto un mezzo miracolo dopo una partita al cardiopalma. Indubbiamente l’artefice è il mister Enrico Gallina che ha plasmato un gruppo di ragazzi in maniera vincente, e che allo stesso tempo ha reso protagonisti col vizio dei tre punti i suoi ragazzi.
“E’ stata indubbiamente una partita piena d’emozioni – dichiara mister Gallina – complicata e avvincente e con l’espulsione che sembrava condannarci, per poi arrivare in pieno recupero al meritato pareggio. Ho visto da una parte una squadra che ha capitalizzato al massimo con il gol al primo vero affondo, e dall’altra una squadra spingere subito dopo alla ricerca del raddoppio, ma compiendo troppi errori sotto porta, con un pizzico di sfortuna visti i salvataggi sulla riga e i legni colpiti. Il Grifone è uscito fuori visto il loro potenziale e una conduzione tecnica di prestigio, ed è riuscita prima a pareggiare su rigore e poi in superiorità numerica ad andare avanti di un gol. Qui è uscita la voglia e la fame di vittoria che i miei ragazzi hanno in loro, e dopo averlo sfiorato in almeno due occasioni sono riusciti in pieno recupero a segnarlo il gol del pareggio. Non era facile come esordio visto che tanti sono sotto età e alla prima esperienza nel campionato regionale, ma credo che dopo la splendida cavalcata della passata stagione negli allievi, fatta di tantissime vittorie, questi ragazzi abbiano acquisito nel proprio Dna l’impellenza di lottarle fino alla fine le gare comunque vada. Un allenatore non fa la squadra ma sono i giocatori a costruire un ciclo, e sono sicuro che se questi ragazzi continueranno a giocare in questa maniera, faranno parlare di loro a suon di risultati sportivi.. e per tanto tempo.”