Boccali (Lista Pirozzi): “Il caso di Pomezia esempio illuminante del settarismo a 5 stelle”

“Fino a quando Fucci non ha iniziato a pensare autonomamente era un mito, ora un mostro”

La fine del sodalizio tra il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, e la maggioranza del Movimento 5 Stelle sancita in aula consiliare è l’esempio pratico di quanto i pentastellati siano da un lato poco affidabili e dall’altro portatori di un settarismo che comprende esclusivamente le proprie regole di movimento o di corrente al di sopra di ogni cultura amministrativa e di buon governo. Ivan Boccali, presidente del movimento ‘Gente Libera’, candidato alle regionali con la ‘Lista Pirozzi Presidente’, prende spunto dal caso Pomezia per una riflessione generale in merito al M5S nel Lazio.

Come nella Democrazia Cristiana della prima repubblica, il M5S si rivela ancora una volta espressione di una mentalità che parla di rinnovamento fuori, ma che all’interno cova la caccia alle streghe e l’epurazione con chi non è d’accordo con la linea dominante. Chi si dissocia o è in autonomia di pensiero viene cacciato fuori o emarginato. Sta accadendo al sindaco Fabio Fucci, prima idolatrato per il suo stile alla guida della città e oggi demone da abbattere per le sue scelte personali rispetto alle cervellotiche norme grilline che cambiano ogni cinque minuti a seconda del leader di turno”.

A Pomezia sta accadendo qualcosa di esemplare – afferma Boccali  – nell’unica Giunta del Lazio a marca 5 stelle che faceva parlare di sé per sicurezza delle scelte ed idee. Chi non sta con il manovratore deve essere scacciato e respinto. Pensiamo a cosa potrebbe accadere in caso di vittoria alle Regionali della Lombardi: o il caso Pomezia, con dissidi e scorrettezze reciproche, o il caso Roma, dove l’incapacità, quartiere per quartiere, regna sovrana”.

Anche per questi motivi la scelta verso Pirozzi – conclude Boccali – è la più giusta, poiché sganciata da correnti, subcorrenti, partiti, gerarchie. Anche Pomezia ci insegna che l’unica strada è essere liberi”.