“Sullo stato di salute del territorio vogliamo un’informazione obiettiva dalla Asl”

CIVITAVECCHIA – Lo scorso 14 febbraio è stato presentato, presso la Regione Lazio, il portale online “Stato di salute della popolazione residente nella Regione Lazio” (www.statosalutelazio.it) realizzato a cura del Dipartimento di Epidemiologia – Servizio Sanitario Regionale – e reso accessibile, come è stato illustrato nel corso della cerimonia di presentazione, a tutti coloro che vogliano approfondire la situazione sanitaria della popolazione residente.

Abbiamo voluto utilizzare tale piattaforma per verificare la situazione dello stato di salute nel nostro territorio ed in particolare nella Asl Roma4 – Distretto F1 (Civitavecchia, S. Marinella, Tolfa, Allumiere) relativamente alla frequenza di patologie oncologiche.
Sono emersi dati che evidenziano, per molti tipi di patologie tumorali, un’eccedenza significativa rispetto alla media regionale.
Eccedenze che confermano i risultati già emersi nelle indagini epidemiologiche svolte negli anni passati dal DEP Lazio.

Per quanto riguarda i dati dell’incidenza dei tumori maligni risulta:
? Tutte le sedi tumorali – Tasso standardizzato (x 100.000 residenti): il distretto Rm4 F1 si colloca al secondo posto nella scala dei valori più alti, dopo il distretto di Colleferro (su totale di 42 distretti del Lazio), considerando il periodo 2010- 2017 (i dati sono disponibili fino all’anno 2017);
? Tumore colon, retto e ano: l’indagine ci fornisce lo stesso risultato, come secondo valore più alto di tasso standardizzato dopo Colleferro, per lo stesso periodo considerato (Rischio relativo +16% rispetto alla regione);
? Tumore rene e altri organi urinari: Asl Rm4 distretto F1 si colloca al primo posto come Tasso standardizzato più alto rispetto a tutti i distretti laziali nello stesso periodo 2010- 2017.

Per quanto riguarda i tumori alla trachea, ai bronchi e ai polmoni la ASL Roma 4, considerata complessivamente, si colloca al primo posto fra tutte le 10 ASL del Lazio (tasso standardizzato x 100.000 residenti = 76,1), ben al di sopra della media regionale, con riferimento agli ultimi tre anni disponibili 2015, 2016, 2017.
Dalla consultazione online di dati emerge, quindi, una realtà molto diversa da quella che la Asl Rm4 ha voluto presentare nel comunicato recentemente diffuso.

Siamo conseguentemente rimasti sconcertati nel leggere l’interpretazione fornita dalla Asl basata su una esposizione confusa di informazioni parziali e frammentarie, coll’intento di smentire interpretazioni poco rassicuranti e fornire, al contrario, una versione del quadro sanitario tranquillizzante e in linea con la media regionale.
Manca, inoltre, qualsiasi accenno alla situazione ambientale del territorio, notoriamente gravemente compromessa da impatti inquinanti di attività produttive che perdurano da decenni, i cui effetti generano in modo persistente danni gravi alla salute.

In proposito appare doveroso ricordare un passaggio significativo delle conclusioni dello Studio “Effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla mortalità della popolazione residente nell’area di Civitavecchia” pubblicato dello stesso DEP Lazio a maggio 2016: “Gran parte degli eccessi di mortalità osservati nella coorte dei residenti nel comprensorio di Civitavecchia nei sottogruppi più esposti agli inquinanti di origine industriale sono coerenti con le indicazioni della letteratura scientifica sugli effetti dell’inquinamento atmosferico (mortalità generale, per tumori, per malattie cardiovascolari) e sulla base di evidenze scientifiche disponibili è possibile suggerire un nesso di causalità. Il comprensorio ha dunque subito effetti sulla salute della popolazione residente ascrivibili ad esposizioni ambientali ed occupazionali avvenute in passato. Tali effetti si sommano ad importanti differenziali sociali nella mortalità riscontrati nell’area”.

Non siamo assolutamente interessati a sollevare polemiche, ma certo ci preme sia acquisita la consapevolezza che la nostra popolazione vive da molto tempo in una condizione di rischio sanitario, ormai accertato, che non può essere né minimizzato né, tanto meno, ignorato.
La salute è un diritto primario della persona e della comunità; ed è dovere delle istituzioni pubbliche tutte, mettere in atto quanto è necessario per combattere questo interminabile serie di malattie, sofferenza e morte che sta affiggendo oltre misura, da decenni, la nostra popolazione.
Dagli organi preposti alla tutela della salute, qual è la ASL, pretendiamo, oltre a servizi sanitari di livello, un’informazione valida ed obiettiva e una più efficace pianificazione ed attuazione degli interventi di prevenzione delle patologie che stanno affliggendo la popolazione del territorio.
Riconoscere ed evitare di minimizzare, alla luce delle evidenze accertate, il sofferente stato di salute della popolazione, è sicuramente passo propedeutico in tal senso.

 

Forum Ambientalista