La rianimazione del San Paolo apre le porte ai familiari dei pazienti

CIVITAVECCHIA – Dal 6 novembre il reparto Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia aprirà le porte alle visite dei familiari che potranno assistere negli orari di visita, i loro cari ricoverati.
La Terapia Intensiva aperta alle famiglie dei ricoverati può essere definita come la ‘struttura di cure intensive dove uno degli obiettivi dell’équipe è una razionale riduzione o abolizione di tutte le limitazioni non motivatamente necessarie poste a livello temporale, fisico e relazionale’ – riferisce in una nota stampa la Asl Rm4 – Numerosi dati della letteratura scientifica suggeriscono che la liberalizzazione dell’accesso alla Terapia intensiva per familiari e visitatori non solo non è in alcun modo pericolosa per i pazienti, ma è anzi benefica sia per loro sia per le famiglie. In particolare avere la possibilità di assistere i propri cari non causa un aumento delle infezioni nei pazienti, e riduce in modo significativo le complicanze cardio-vascolari e gli indici ormonali di stress. Un ulteriore effetto positivo è rappresentato dalla netta riduzione dell’ansia nei familiari. Secondo consolidate esperienze in ospedali esteri, il libero accesso ai reparti di Terapia Intensiva migliora la qualità del ricovero dei pazienti e facilita l’instaurarsi di un rapporto di fiducia tra la famiglia e i curanti”.
Il Dott.Fernando Ricci, primario della Terapia Intensiva dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, spiega che l’accesso avverrà per i familiari, secondo una procedura concordata con la Direzione Aziendale, attraverso l’uso di piccoli accorgimenti come l’utilizzo dei soprascarpe e dei camici usa e getta. Prima di accedere alla stanza dei loro cari, i familiari dovranno quindi indossare una protezione ai fini igienici e di sicurezza.
“L’apertura di questo reparto – conclude la nota della Asl – così delicato fa parte del processo di umanizzazione che sta coinvolgendo in questi ultimi mesi tutte le strutture sanitarie della Asl Roma 4 con particolare attenzione ai due nosocomi”.