Asl Roma 4 e Tribunale di Civitavecchia insieme per lo “Sportello famiglia”

CIVITAVECCHIA – Si è svolta giovedì 10 ottobre, presso il Tribunale di Civitavecchia, in un clima di collaborazione, la firma di un Accordo di Collaborazione tra il Tribunale di Civitavecchia, la ASL Roma3, la ASL Roma4 e il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica della Sapienza Università di Roma per il proseguimento dell’attività dello “Sportello Famiglia” che è diventato un concreto riferimento per le coppie in difficoltà, per un più sereno percorso nella fase delle separazione e per i dolorosi problemi legati ai minori.

Ha aperto l’incontro il Presidente del Tribunale, Dr. Francesco Vigorito, che ha elogiato tutte le personalità presenti per il lavoro fatto. “Il Tribunale di Civitavecchia – ha sottolineato – in questi ultimi tempi ha rivoluzionato il settore delle udienze di separazione accorciando di molto i mesi di attesa che da 12/13 mesi sono passati a circa 6, evitando quei tempi estenuanti che mettono a dura prova la psiche delle coppie, già provate dalla situazione personale. La collaborazione tra queste quattro realtà fa si che lo ‘Sportello famiglia’ diventi un servizio multidisciplinare dove gli utenti possono rivolgersi con fiducia con la sicurezza di sane soluzioni”.

“Anche gli avvocati e i giudici hanno la percezione positiva dello Sportello – ha aggiunto il Dr. Rosetti che si occupa da tempo di queste tematiche – è un vero e proprio grimaldello per sviscerare e quindi risolvere le mille sfaccettature di casi complicati”.

Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale della ASL Roma 4, a fine riunione, si è dichiarato veramente soddisfatto di questo servizio che, nel tempo, “si è andato sempre più radicando in un terreno minato quale quello delle separazioni, divorzi, affidamenti di figli molto spesso non in un regime matrimoniale risolvendo con successo quindi una serie di conflitti che incideranno nel futuro di questi ragazzi”.
Ringraziando tutto il personale che sperimenta ogni giorno interventi multidisciplinari per gestire questi conflitti familiari, ci si è lasciati con la consapevolezza che “ancora una volta il lavoro di squadra può favorire la soluzione di controversie delicate e ridurre non solo i tempi dei procedimenti giudiziari ma soprattutto l’iter di sofferenze delle tante coppie che escono deluse da investimenti affettivi sbagliati creando sempre più malesseri nel tessuto sociale”, ha concluso Quintavalle.