Piccioni contro il cancro al seno, lo dice uno studio

Uno studio congiunto tra l’Università di California, Davis e la University of Iowa ha scoperto che i piccioni hanno una capacità intrinseca di distinguere da diapositive digitalizzate con la mammografia tra un tessuto mammario sano e quello canceroso, cioè cose che alcuni medici trascorrono anni ad imparare. “Gli uccelli hanno dimostrato, con la giusta formazione, di avere una notevole capacità di poter identificare i segni della malattia nei campioni bioptici e scansioni dalla mammografia. Le due Università hanno deciso di collaborare allo studio dopo che l’autore e professore alla University of California Davis Medical Center in Sacramento, Dr. Richard Levenson, ha scoperto uno studio sui piccioni della University of Iowa. Il Professore di scienze psicologiche e del cervello Edward Wasserman ha scoperto che i piccioni hanno la capacità di catalogare e richiamare più di 1.800 immagini. “La ricerca negli ultimi 50 anni ha dimostrato che i piccioni possano distinguere le identità e le espressioni emotive sui volti umani, lettere dell’alfabeto, capsule farmaceutiche deformi, e anche dipinti di Monet o Picasso“. Levenson ha quindi deciso di testare l’applicazione di questa abilità in campo medico facendo valutare le diapositive della patologia ai piccioni. Ai piccioni sono state mostrate immagini di risultati della mammografia e addestrati per identificarli come sane o cancerose, beccando un rettangolo blu o giallo su entrambi i lati dell’immagine. Una macchina distribuisce una pasticca di cibo se il piccione ha fatto la scelta giusta per rafforzare questo comportamento. Nel corso dello studio l’accuratezza dei piccioni è aumentata dal 50 per cento a una media dell’ 84 per cento e addirittura ha raggiunto il 99 per cento quando i ricercatori ha utilizzato un gruppo di quattro uccelli per valutare le immagini. Alla fine dello studio Levenson e il resto del gruppo ha determinato che piccioni potrebbero servire come “imitatori fedeli” degli umani studiando i risultati della mammografia. “I piccioni hanno imparato a identificare correttamente il cancro rilevando micro calcificazioni nelle mammografie, ma hanno impiegato un tempo maggiore nel classificare le masse sospette sulle mammografie, un compito che è estremamente difficile, anche per gli osservatori umane qualificati”, ha dichiarato Levenson. Una notizia che secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, “segna un ulteriore importante passo avanti, dunque, ma rimane ancora tanto da fare per debellare questa piaga che coinvolge milioni di ammalati nel mondo e che potrà essere combattuta solo con il sostegno costante da parte dei governi, a partire da quello italiano, nei confronti della comunità scientifica impegnata in questa lotta ormai da oltre un quarto di secolo”.