Verso lo Sciopero generale cittadino

CIVITAVECCHIA – Folta partecipazione sabato mattina al corteo che, da Piazza Calamatta, ha raggiunto la Piazzale Guglielmotti per esprimere solidarietà ai lavoratori della Privilege;  a sfilare le mogli dei lavoratori, organizzatrici dell’evento, pensionati, cittadini e sigle sindacali.

L’intero mondo del lavoro di Civitavecchia ha dunque espresso la sua vicinanza agli operai che da 15 giorni stanno occupando il cantiere; una dura forma di lotta che va oltre la specifica vertenza e pone di fronte all’opinione pubblica e alle Istituzioni, l’emergenza lavoro, il dramma occupazionale che sta affliggendo l’area del porto e l’intera città di Civitavecchia. Una realtà segnata, in questa fase, da innumerevoli situazioni di crisi aziendali nelle quali sono complessivamente a rischio almeno un migliaio di posti di lavoro. Un territorio dove, già oggi, i tassi di disoccupazione risultano più alti rispetto alle medie della nazione e della regione.

“In questa situazione è urgente agire in fretta, – afferma il Segretario Generale CdLT CGIL Cesare Caiazza – ed è per questo che ho nuovamente chiesto al Commissario Straordinario l’urgente convocazione di una riunione del Tavolo territoriale per il lavoro, dedicato all’emergenza occupazionale a Civitavecchia. Qualora, entro i primi giorni della prossima settimana, questa riunione non verrà convocata, proporrò alle altre OO.SS. di indire subito uno sciopero generale cittadino.”

La CGIL ritiene che tutti i cittadini di Civitavecchia, oltre i lavoratori interessati, debbano pretendere che si faccia piena luce sulla vicenda Privilege dal momento che esistono ancora troppe ombre e lati oscuri. Nel tavolo permanente istituito presso il Ministero delle Attività Produttive, oltre che risolvere rapidamente il tema dell’erogazione della cassa integrazione per tutti i lavoratori impegnati nel cantiere della Privilege, “occorre monitorare una situazione per la quale, se non interverranno nei prossimi giorni gli auspicati nuovi finanziamenti di banche, il Governo dovrà direttamente farsi carico dei temi connessi all’utilizzo dell’area portuale data in concessione alla Privilege, del futuro dei lavori e, soprattutto, del futuro dei circa 200 lavoratori complessivamente impiegati”.