Un nuovo appuntamento con le “Note moleste”

CIVITAVECCHIA – Per gli amanti del canto corale questa è una settimana piuttosto intensa, tutta all’insegna della polifonia. Infatti, oltre alle date di oggi, mercoledì 16 dicembre, in cui ha avuto luogo il concerto della Filarmonica di Civitavecchia presso il Teatro Traiano, e di sabato 19 giorno in cui si esibirà il coro InCantus presso la chiesa dei SS. Martiri Giapponesi, non mancherà di farci ascoltare la sua voce, o meglio le sue voci, anche il coro Note Moleste.
Quest’ultimo, diretto da maestro Giovanni Cernicchiaro, si esibirà alle 18.30 del giorno 20 dicembre presso la chiesa del Ge.Di.La. in occasione dell’ottava edizione del “Cantando Per”, organizzato dallo stesso coro, del quale conosciamo informazioni piuttosto dettagliate grazie alle dichiarazioni di Giorgia Gallinari, che ne è la presidentessa.

In cosa consiste l’evento del “Cantando Per”?

“Questo evento è stato inizialmente organizzato dopo la scomparsa di un nostro corista, da quel momento in poi abbiamo deciso di allestirlo ogni anno a scopo di beneficenza, e per quanto concerne questa edizione il concerto sarà devoluto all’associazione A.R.C.I. di San Gordiano, che si occupa di integrazione e assistenza per i ragazzi disabili.”

Avete pensato di coinvolgere altri cori?

“Sì, interverranno due cori giovanili di Ostia, il ‘Barbaietu’ diretto dal maestro Marcello Cangialosi e il coro ‘Vox Art’ diretto da Andrea Rossi. I repertori saranno indipendenti ma incentrati sulla musica natalizia, prevalentemente sacra.”

A spiegarci meglio la natura del repertorio che verrà presentato vi è il maestro Giovanni Cernicchiaro.

Nello specifico che tipologia di repertorio hai deciso di preparare?

“Chiaramente si parla del classico repertorio natalizio, comprensivo di brani tradizionali generalmente conosciuti; vi sono però anche dei pezzi più particolari come ‘Little drummer boy’ nell’arrangiamento dei Pentatonix, è stato aggiunto ‘Lux Aurumque’ di Whitacre che crea un’atmosfera avvolgente e suggestiva, un ‘Jingle Bell’ arrangiato da me che non si presenta nella sua forma più canonica e “Have yourself a merry little Christmas” eseguito con un arrangiamento Jazz molto singolare. Nel complesso è un melting-pot di stili musicali, dal pop, alla musica classica, ai brani più tradizionali come ‘Adeste fideles’ e ‘Noel Nouvelet’; un miscuglio eterogeneo che potremmo immaginare metaforicamente come un albero di Natale addobbato secondo tanti gusti diversi.”

Come è stato quest’anno lavorare con il coro?

“Abbiamo lavorato molto bene, il coro ha ormai raggiunto un suo equilibrio e un suo suono; chiaramente si può sempre migliorare tutto a partire dall’intonazione e dal colore, ma posso dire di essere molto soddisfatto dell’identità raggiunta dall’insieme di voci, identità sulla quale costruiamo i vari repertori. Ad esempio per il futuro abbiamo pensato di allestirne uno basandoci sul brano cardine ‘O Magnum Mysterium’ offrendo all’uditorio le diverse versioni che ne sono state realizzate.”
Anche questo appuntamento musicale appare dunque piuttosto interessante, consigliato sia a chi ormai possa definirsi un fautore del canto polifonico, sia a chi sia solo appassionato di musica ma voglia scoprirne un lato decisamente nuovo e intrigante.