Tutto scorre…

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CIVITAVECCHIA – Numerosi articoli, comunicati e annunci sono stati pubblicati sulla questione dell’emergenza idrica civitavecchiese. Si tratta di una questione che da anni ormai affligge la nostra città, ma che nello specifico ha iniziato ad aggravarsi da maggio scorso, fino a diventare ad oggi insostenibile: oltre alla scarsità generale dell’acqua in tutta la città, molte zone (come Casaletto Rosso) rimangono ancora del tutto sguarnite.
È il 26 maggio quando il sindaco Cozzolino emette l’ordinanza contro lo “spreco” dell’acqua (ormai quasi dovunque inquinata e quindi non potabile, come dichiarato ufficialmente dai rilievi Asl) che recita: “dalle 6 alle 22 l’obbligo di utilizzare l’acqua concessa dal Comune di Civitavecchia – uso potabile – esclusivamente per il consumo umano, uso domestico nonché per uso alimentare e sanitario”. Così, tra le proteste dei cittadini e fiori e giardini secchi, si attendono i miglioramenti promessi dalla giunta entro la metà di giugno. Questi però non arrivano. Arrivano invece comunicati nei quali le colpe di questa situazione vengono “scaricati” prima da una vecchia amministrazione all’altra, poi all’ HCS, poi all’Acea, mentre il problema si allarga a vista d’occhio, arrivando a coinvolgere anche i comuni di Ladispoli e Bracciano. Fino a che, il 7 luglio, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti dichiara lo stato di calamità naturale, chiedendo aiuti economici per appianare la situazione.
E nel frattempo, cosa succede a Civitavecchia? Mentre da tutto il Lazio vengono spesi fiumi di parole sulla questione, altri tipi di “fiumi” inondano tranquillamente le strade cittadine. Decine sono le fenditure nell’asfalto attraverso le quali sgorga acqua ininterrottamente da giorni (da mesi); litri e litri vengono dispersi quotidianamente da quelle che si presuppone essere tubature danneggiate.
Se durante la stagione invernale queste possono essere facilmente confuse per pozzanghere dovute alla pioggia o all’intasamento dei tombini, nell’attuale situazione di emergenza idrica saltano subito all’occhio senza possibilità di essere ignorare.
Il 20 luglio il comune ha annunciato la riparazione delle tubature danneggiate dal fuoco e delle perdite di via Guastatori del Genio e del parco di San Gordiano, basta percorrere anche solo le strade principali per trovarne ancora altre, tra le decine disseminate in tutta la città. Ne segnaliamo dunque sei, tra le più gravi:

Al 6° posto la perdita di via Paolo Vidau, poco sopra la caserma Piave, che lentamente inonda la lunga discesa.

Al 5° posto la vasta perdita di Via delle Gardenie a San Gordiano. Questa, nonostante non sia aiutata dalla pendenza, scorre per buona parte dell’incrocio, estendendosi almeno per dieci metri.

Al 4° posto, avvicinandoci sempre più al centro, troviamo la perdita di Viale Guido Baccelli. All’altezza del ponte delle Quattro Porte, nascosta dai cassonetti, la spaccatura del dissestato marciapiede lascia fluire lentamente l’acqua fino ad arrivare in strada.

Entriamo ora nella top 3 delle perdite civitavecchiesi, per prossimità al centro, longevità e gravità dello spreco.
Al 3° posto la clamorosa perdita di Via Buonarroti: anche se sembra essere meno grave rispetto alle altre, la sua prossimità al palazzo del comune ha davvero dell’incredibile.

Al 2° posto la vastissima perdita di Via dell’Amba Aradam, che dal marciapiede scende lungo la strada per almeno 30 metri. A giudicare dalla lunghezza della scia il danno che reca questa particolare perdita è particolarmente grave, soprattutto considerando che non si tratta di un problema relativo a quest’estate, ma di un guasto noto a tutti da mesi.

Arriviamo dunque al 1° posto con una doppia perdita sulla stessa via. Mentre ci avviciniamo a fotografare una signora ci ferma persino per dire: “Bravi, fate bene, ditelo a tutti. Sono mesi che chiediamo che venga aggiustata, ma ancora siamo così. Io l’acqua la pago, come ho sempre fatto, ma così la situazione sta diventando proprio ridicola”. Siamo su Via Achille Montanucci ed ogni altra parola, giunti a questo punto della classifica, sembra ormai superflua.

Flavia Forestieri

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Via Paolo Vidau
Via delle Gardenie
Via delle Gardenie
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Viale Baccelli
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Via Buonarroti
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Via Amba Aradam
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Via Montanucci
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Via Montanucci