Traiano sold out per “Billy Elliot”, che però non convince

CIVITAVECCHIA – Traiano sold-out con Billy Elliot, il musical di Piparo che ha conquistato anche il pubblico civitavecchiese.
Una delle più importanti produzioni del teatro italiano è sbarcata nel weekend al Traiano e ha formato all’entrata una lunga coda, come non si vedeva da tempo.
La storia, classico intramontabile del cinema europeo, vedeva in scena Billy e la sua passione per la danza, in contrasto con lo squallido mondo della periferia inglese, delle miniere di carbone e degli operai in sciopero contro la Thatcher. Il musical, con le musiche di Elton John e testi e libretto di Lee Hall, è stato adattato e diretto da Massimo Romeo Piparo, che ha già portato nel teatro italiano numerosissimi e grandi successi. Bravi i giovani attori, bravo il corpo di ballo, brava la nostra concittadina Elisabetta Tulli.
Il clamore del pubblico e della critica italiane sono notevoli e dopo aver conquistato i teatri di tutta Italia le aspettative erano alte, eppure dispiace dire che sono state disattese. Non stiamo parlando della trama ovviamente, il sogno che si scontra con la realtà, la tematica omosessuale e i complessi rapporti familiari sono, lo sappiamo, la chiave dell’intera storyline e non si può certo dire che siano stati affrontati nel modo sbagliato. Non stiamo parlando nemmeno dei costumi, ben pensati e ben realizzati, né tantomeno della scenografia estremamente funzionale, stiamo parlando del fatto che questo musical sia, in effetti, tutt’altro che “notevole”. Al musical manca un nonsoché di memorabile, una mancanza che sfocia quasi in una inutilità della sua visione (e non è un impegno da poco data la durata di tre ore). Perché andarlo a vedere quindi? Non c’è infondo nulla di rimarchevole, tutti bravi sì, ma nulla è apportato, nulla è aggiunto, nulla è più di una trasposizione, di un cambiamento di registro, che forse può andare bene nel West End, ma che stride sui nostri palchi. L’inscatolamento teatrale delle grandi opere del cinema risulta palesemente scontato, ma a quanto pare, basandosi sui dati ANSA, è il cinema che gli italiani vogliono vedere a teatro, e quindi, cinema sia.

Lorenzo Piroli