“Serial Killer per Signora”, che freschezza questo musical!

CIVITAVECCHIA – Marco Bocci e il suo Modigliani ci hanno dato buca? Niente paura, abbiamo il Serial Killer che fa per noi e per la nostra stagione teatrale. Serial Killer per Signora, inizialmente non in stagione, ha accolto il favore del pubblico con un Giampiero Ingrassia per il terzo anno di seguito sul palco del Traiano. Dopo l’amato Frankenstein Junior e Cabaret, Ingrassia torna con un musical a quattro, diretto da Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli, con Gianluca Guidi, Teresa Federico e Alice Missoni.

Lo scorso fine settimana sul palco del Traiano abbiamo visto all’opera “lo strangolatore” Cristopher Kit Gill (Gianluca Guidi), un attore disoccupato alla ricerca di quella notorietà che il teatro non gli aveva portato. Ossessionato dall’immagine della madre appena morta, Cristopher comincia a strangolare donne sole e innocenti, firmandosi con un bacio di rossetto sulla fronte. Sulle tracce dell’assassino ci sarà il detective Morris (Giampiero Ingrassia), che con il suo lavoro, reso influente dall’opera dello strangolatore, metterà inconsapevolmente in pericolo la nuova fidanzata Sarah.

Un musical leggero, forse troppo lungo, che mette certamente in risalto la capacità di soli quattro attori di portare avanti uno spettacolo intero, con un numero ben maggiore di personaggi. Una caccia al killer che sembra senza sorprese, ma che lascia per il finale un colpo di scena inaspettato, da rianimare perfino lo spettatore più annoiato.
Serial Killer per Signora è un musical che risente fortemente della sua origine anni ’60, ma che in questo adattamento moderno ritorna certamente con grande freschezza sui palchi italiani. La scenografia è nera, semplicissima, gioca sulle proiezioni e le luci, anche per mettere in evidenza i costumi ben pensati da Annamaria Morelli, con parrucche scelte con criterio: un elemento spesso sottovalutato, ma che nell’insieme contribuisce a rendere la penosa drammaticità di questa dark-comedy musicale. Nulla da dire sugli attori, dalla versatilità alle abilità canore, hanno tutti dimostrato un grande talento, riguardo cui ben pochi erano i dubbi.

Lorenzo Piroli