Regione. Tidei: “Italia spreca troppo cibo, una proposta di legge per recupero”

ROMA – “Lo spreco alimentare costituisce un inaccettabile paradosso del nostro tempo. Si butta via oltre un terzo degli alimenti prodotti di cui l’80% sarebbe ancora consumabile. In Italia gli sprechi al livello domestico sono i più rilevanti in Europa con il 42% del totale e costano oltre 25 euro al mese a famiglia. Combattere lo spreco alimentare e le conseguenze causate sull’ambiente deve essere una delle nostre missioni”.

Lo dichiara, in una nota, la consigliera regionale del Lazio e vicepresidente della commissione Attività produttive e Sviluppo economico Marietta Tidei (Pd), che ha presentato una proposta di legge in materia di spreco alimentare insieme al collega Emiliano Minnucci.

“Dopo la legge nazionale in materia, voluta dal Pd, si aggiunge un altro tassello. La proposta di legge stabilisce che la Regione tuteli le fasce più deboli della popolazione e incentivi la riduzione degli sprechi mediante la valorizzazione e la promozione di iniziative di solidarietà e beneficenza. Per adempiere gli obiettivi della proposta la Regione lavorerà con i Comuni, con il Terzo settore, con le imprese, con le associazioni di produttori agricoli e i gestori di mense. Nello specifico verranno messi in campo interventi di recupero, stoccaggio e redistribuzione delle eccedenze alimentari”, aggiunge. “Queste eccedenze, sottratte allo spreco, dovranno mantenere necessari requisiti di igiene, sicurezza e conservazione. Sono previste agevolazioni da applicare in favore di soggetti impegnati in attività di contrasto allo spreco, prevedendo, un eventuale riduzione della tassa sui rifiuti per le aziende più virtuose, dotandole anche di contenitori adibiti al riutilizzo, realizzati in materiale riciclabile o biodegradabile”, prosegue.

“Questa proposta dà grande attenzione al riutilizzo dei farmaci prevedendo specifici punti di raccolta omogenei in tutto il territorio regionale per favorirne il recupero e la donazione per scopi sociali”, conclude Tidei.