Quei dati che non si vogliono rendere pubblici

CIVITAVECCHIA – L’Associazione Piazza 048 continua a reiterare la richiesta dei dati relativi alla situazione sanitaria del nostro territorio.
“Abbiamo iniziato dal marzo 2015 – spiegano dall’associazione – forti delle legislatura sulla trasparenza, a chiedere informazioni sulle patologie collegabili all’inquinamento ambientale. Nel tempo abbiamo ricevuto risposte parziali che ci hanno portato, dopo oltre un anno di corrispondenze e colloqui con le autorità sanitarie locali, ad incontrare il Dott. Forastiere Dirigente del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio. Ci siamo dovuti rivolgere al DEP dopo che la ASL RM4 (ex RMF), ha impiegato 3 mesi, dall’ultima richiesta, per dirci di non avere la disponibilità dei dati in oggetto. Sappiamo bene che solo i dati specifici delle patologie da inquinamento o ad esso correlate, con incidenze e prevalenze, possono darci un quadro reale della situazione sanitaria del territorio, condizione essenziale per poter dire di avere cognizione di causa. I dati sulla mortalità sono affatto significativi poiché sappiamo bene che i malati oncologici hanno, per fortuna, grande probabilità di sopravvivenza, come sappiamo che nei referti di morte vengono indicate le cause del decesso ma non le patologie che a questo hanno portato. Sappiamo altresì che non tutte le patologie da inquinamento portano a forme oncologiche”.
Piazza 048 sottolinea come ottenere i dati delle patologie corredati di incidenza e prevalenza sia essenziale “per le correlazioni necessarie a comprendere la situazione sanitaria della cittadinanza e fare quindi gli utili confronti e relative deduzioni”.
La richiesta, questa volta, è indirizzata al DEP Lazio nella persona della Direttrice Dott.ssa Marina Davoli. “Siamo fiduciosi – concludono dall’associazione – di ricevere, finalmente risposte esaustive, ne abbiamo il diritto, lo esigiamo e non ci stancheremo di chiedere. La soddisfazione delle nostre richieste è condizione essenziale perché l’Associazione possa dar vita ad attività proprie e in collaborazione, volte a prevenire nei modi efficaci le malattie correlate all’inquinamento ambientale, oltre che un preciso dovere della Pubblica Amministrazione quando questa viene interpellata dal cittadino, sia esso singola persona, associazione ed altre forme associative. Contiamo di non essere costretti a sollecitare le risposte”.