Natale della Misericordia nelle carceri di Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – Si è svolto lunedì 4 gennaio un importante evento nei due istituti penitenziari della città: la Casa di Reclusione di via Tarquinia e la Casa Circondariale di Borgata Aurelia. La Comunità di Sant’Egidio ha infatti organizzato tre pranzi con i detenuti per le festività natalizie ai quali hanno partecipato 192 detenuti: 90 uomini presso la Casa di Reclusione, 76 uomini e 30 donne presso la Casa Circondariale. A tavola con i detenuti il Sindaco Antonio Cozzolino, il Direttore della Casa di Reclusione Patrizia Bravetti e quello della Casa Circondariale Rosella Santoro e i due Comandanti della Polizia Penitenziaria. Erano presenti anche i due Cappellani, padre Sandro e don Lazare, segno della vicinanza della diocesi e del suo Vescovo Luigi Marrucci al mondo del carcere, dopo il pranzo di Natale con i poveri in Cattedrale.
Ottanta volontari, 20 romani, 50 civitavecchiesi e 10 di Santa Marinella hanno preparato le sale, servito a tavola, preparato i regali o mangiato insieme ai detenuti. Fare tre pranzi in tre diverse sale è stato un fatto straordinario, nato dal desiderio di raggiungere più detenuti possibile nell’anno del Giubileo della misericordia. Un vero Natale di Misericordia come si poteva leggere in uno dei manifesti affissi in sala e come ha ribadito Stefania Tallei, responsabile del servizio in carcere della Comunità di Sant’Egidio nel mondo nel suo saluto iniziale ai detenuti.
I tre pranzi sono il frutto di un intenso lavoro di preparazione di tanti volontari di Sant’Egidio che è durato più di un mese. In un certo senso la città intera ha partecipato alla preparazione dell’evento: tra i tanti anche tre Ristoranti di Civitavecchia, la Taverna dell’Olmo, la Taverna del Moro e l’Hotel de la Ville. Tradizionale il menù: antipasti, lasagne al forno, polpettone, patate, funghi e dolci natalizi. Anche i detenuti hanno collaborato cucinando alcune pietanze nelle cucine del carcere. E’ stata una vera festa, iniziata in un clima sereno e amichevole nelle tre sale e terminata in una esplosione di gioia nel momento del brindisi e la consegna dei regali ad ognuno da parte di Babbo Natale. Anche Jin Feng, imprenditore di Civitavecchia, ha sostenuto l’iniziativa.
Se il Pranzo di Sant’Egidio è ormai una tradizione presso la Casa di Reclusione, dove si è giunti alla quinta edizione, per il Carcere maschile di Via Aurelia Nord è stato il primo. Il pranzo presso la Casa di Reclusione ha cementato la grande collaborazione e sinergia tra il penitenziario e la Comunità di Sant’Egidio, che rappresenta una risorsa per i detenuti: quelli che escono e non hanno una casa trovano accoglienza o aiuto presso la Comunità. Il fatto che fossero presenti anche tanti civitavecchiesi fra i volontari contribuisce, come ha sottolineato la dottoressa Bravetti, a realizzare il sogno di un carcere “aperto” al territorio e alla comunità cittadina. Nel brindisi presso la Casa di Reclusione Massimo Magnano, Responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Civitavecchia, ha desiderato ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per realizzare un “Pranzo di Famiglia” senza separazioni e barriere e ha ricordato a tutti i presenti l’importanza che ognuno sia amico dell’altro.
“L’amicizia tra diversi infatti – commenta Magnano – tra cristiani e musulmani, tra giovani e anziani è il vero antidoto alla violenza e alla guerra e via per costruire la pace. Particolarmente significativa è stata la presenza del Sindaco. Nel suo saluto ai detenuti, che soffrono un grande isolamento, ha affermato che sono cittadini come gli altri e che la città è vicina al Carcere. Un detenuto ha voluto ringraziare per essersi sentito come tutti, senza il senso di pregiudizio che è la grande umiliazione per chi sta ‘dentro'”.
Come notato da Rosella Santoro, Direttore della struttura in Via Aurelia Nord, questo pranzo è anche il frutto di una collaborazione fattiva tra Polizia Penitenziaria, Area Educativa e una Comunità “esterna” e solidale come Sant’Egidio. Nella sezione femminile infine, nella quale sono presenti donne particolarmente giovani, il tutto si è svolto all’insegna della gioia e dell’entusiasmo che nasce da una amicizia che non finisce.