Manuedda: “Entro un anno il via alla raccolta porta a porta”

CIVITAVECCHIA – A che punto siamo con la raccolta differenziata porta a porta? Abbiamo deciso di chiederlo all’Assessore all’Ambiente Alessandro Manuedda, con il quale abbiamo ripercorso iter e tempistiche che porteranno alla completa realizzazione del progetto, partito nel lontano 2011.

“Il progetto del Comune dei Civitavecchia per la raccolta differenziata porta a porta è stato approvato nel 2013 ed è stato poi finanziato dall’ex ‘Provincia di Roma’, oggi ‘Città Metropolitana’ con un contributo di oltre 2 milioni di euro –  ha iniziato a spiegarci l’assessore – All’atto del nostro insediamento la situazione su questo progetto doveva passare alla fase attuativa, ma c’è stato un dettaglio di particolare importanza che abbiamo dovuto risolvere, ovvero che il finanziamento provinciale era di 2 milioni e 60 mila euro, ma in realtà l’importo totale del progetto ammontava a oltre 3 milioni. Quindi per attivare le procedure di gara necessarie per l’attuazione (l’acquisto di nuovi mezzi, perché i compattatori saranno tutti rottamati e sostituiti da mezzi più piccoli, e l’acquisto dei materiali necessari come contenitori e sacchetti) bisognava recuperare, come amministrazione comunale, un ulteriore milione e 300 mila euro. Questo fino a settembre 2015 non è stato possibile ed è stato solo allora che abbiamo individuato le risorse necessarie per la copertura di tutti i costi del progetto”.

“Nel frattempo invece – ha proseguito – una cifra che aveva la copertura era quella per finanziare la gara per la comunicazione: una risorsa fondamentale per l’attuazione del servizio porta a porta e che viene affidata ad un terzo soggetto che è stato individuato tramite una gara bandita nell’estate del 2015 e poi definitivamente chiusa a marzo o aprile di quest’anno. A giugno la società che ha vinto la gara ha iniziato l’esecuzione del contratto per il quale sono previsti ventiquattro mesi. In questa prima fase del contratto, quindi nei mesi di giugno, luglio e agosto, non è stata attuata una comunicazione vera e propria, ma è stata portata avanti la fase dei cosiddetti ‘rilievi territoriali’, ovvero una fase che in cui sono stati fatti colloqui, interviste e sopralluoghi in città per verificare situazioni particolarmente difficili: dall’assenza di spazi condominiali, che incide sul tipo di servizio, all’assenza di spazi di manovra anche per i mezzi più piccoli. Questa fase si è conclusa alla fine di agosto e la società ci ha consegnato, proprio un paio di settimane fa, la sua relazione, che ora è in mano agli uffici preposti, con i principali problemi rilevati”.

Quali sono stati i principali problemi emersi?

“Uno dei problemi emersi in questo periodo è stata una scarsa collaborazione da parte degli amministratori di condominio, già basandosi sull’esperienza dei tre quartieri di prova partiti nel 2011: un conto, infatti, sono le residenze singole in cui ognuno ha il suo contenitore, un altro conto sono i condomini, soprattutto quelli di grandi dimensioni. Per risolvere questo problema di scarsa comunicazione e collaborazione, soprattutto da parte degli amministratori di condominio, a giorni io e il sindaco invieremo una lettera a tutti gli amministratori ricordando che quando avremo la disponibilità dei mezzi e si estenderà il servizio si tratterà di un servizio obbligatorio che rappresenterà la nuova modalità di raccolta dei rifiuti a Civitavecchia e che quindi già in questa fase la loro collaborazione è fondamentale. Probabilmente sarà necessario anche emettere un’ordinanza che rende obbligatoria, per ora nei tre quartieri attivati, questa modalità di raccolta con regole e sanzioni. Fra le regole minime figurano quelle inerenti la collocazione e l’esposizione dei contenitori, perché abbiamo verificato che soprattutto in uno dei tre quartieri ci sono alcuni condomini che hanno autonomamente deciso di non fare più la raccolta differenziata, con i contenitori che non vengono più esposti. Ovviamente alla fine del percorso ci sarà un nuovo regolamento dei rifiuti, ma per il momento di rende necessaria l’ordinanza, che sarebbe dovuta essere emessa già nel 2011”.

Per quanto riguarda invece l’acquisto dei mezzi?

“A dicembre dell’anno scorso l’ufficio aveva predisposto la propria parte degli atti necessari alla gara per l’acquisto dei mezzi, che però verrà bandita dalla stazione unica appaltante della Città Metropolitana, perché si tratta di un appalto di un certo rilievo economico (si parla di circa 1 milione e 900 mila euro) e quindi secondo la nuova normativa noi come comune non possiamo procedere con questo tipo di gare. Gli atti sono quindi stati trasferiti dal nostro Comune e c’è stata una corrispondenza per tutto l’inverno con la Città metropolitana. Proprio una settimana fa abbiamo ricevuto una comunicazione della stazione unica appaltante, la quale informa il Comune di Civitavecchia di aver ricevuto tutta la documentazione e aver richiesto un supporto tecnico alla Città Metropolitana di Roma. Ci hanno fatto sapere inoltre che a breve ci trasferiranno gli atti definitivi per la gara di acquisto dei mezzi”.

La comunicazione vera e propria invece quando partirà?

“La comunicazione vera e propria (con l’attivazione di un numero verde, un sito internet, una App scaricabile e i presidi nei quartieri) partirà due mesi prima dell’attivazione del servizio nel quartiere. I tre quartieri di prova avranno una campagna di comunicazione diversa e dedicata a loro, che servirà a  rispolverare le regole per la raccolta e funzionerà da ripasso. Quindi per entrare nel vivo del progetto dobbiamo assolutamente acquisire i mezzi e poi i contenitori, che ovviamente sono l’ultimo step. Spero di concludere queste fasi entro i prossimi sette o otto mesi, per passare poi alla fase di attuazione, che da progetto prevede sei passaggi con l’attivazione di un quartiere nuovo ogni due mesi. Il primo sarà San Liborio e poi da lì San Gordiano, Campo dell’oro e tutti gli altri quartieri, finendo con il centro storico. Da questo punto di vista già nei mesi scorsi abbiamo parlato con la Città Metropolitana perché avremmo intenzione dei accelerare questo passaggio riducendo i passaggi da sei a tre; non tanto per la fretta, quanto per motivi pratici. Primo perché una volta acquisiti i mezzi materiali attendere un altro anno per avere la copertura intera della città ci sembra eccessivo, secondo perché vorremmo evitare quello che sta succedendo già dal 2011, ovvero che con l’attivazione del porta a porta in un quartiere si abbia la migrazione dei rifiuti nel quartiere vicino. L’obbiettivo del porta a porta è che i cassonetti spariscano, ma se attivato un quartiere e 800 metri più in la ci sono già i primi cassonetti la tentazione purtroppo è troppo forte e spesso succede questo”.

Quindi possiamo dire che tra un anno circa partirà anche a Civitavecchia la raccolta differenziata porta a porta?

“Ragionevolmente entro un anno dovremmo partire con l’attivazione del primo step, che speriamo non sia un solo quartiere ma due, e poi nei successivi quattro mesi attiveremo le zone mancanti. Quindi sì, se non ci saranno rallentamenti con le due gare, entro un anno dovrebbe partire il primo passaggio dell’attivazione. Riterrei molto ragionevole partire ed allargarsi dai tre quartieri di prova, ma è ancora una cosa da vedere”.

Uno dei vantaggi del nuovo metodo di raccoglimento dei rifiuti urbani sarà, oltre a quello ambientale che porterà ad uno smaltimento più consapevole ed ecosostenibile, anche il miglioramento dell’aspetto della città con l’eliminazione dei cassonetti e dei rifiuti che inevitabilmente finiscono in strada. Con la conclusione di tutte le fasi del progetto e la creazione di un nuovo regolamento, il nuovo metodo di raccolta sarà obbligatorio e chi contravverrà alle regole sarà sanzionato dopo uno o due richiami in base al livello di contravvenzione.

Lorenzo Piroli