Lo sfogo delle operaie Helyos: “Abbandonate all’ultimo momento”

CIVITAVECCHIA – Le operaie Helyos non ce la fanno più, esasperate continuano la loro lotta per un appalto dignitoso, che permetta a tutte di sopravvivere con il lavoro che svolgono da anni. Abbandonate dalle istituzioni, non sanno più che fare contro un Comune che le ha tranquillizzate per mesi prima di, come accusano, assestargli il colpo di grazia.

Dopo mesi di lotte e proteste in cui Palazzo del Pincio ha costantemente rassicurato i dipendenti, è arrivata infatti l’amara sorpresa finale: una diminuzione del 20% sulle lavoratrici part-time a 24 ore. “Hanno fatto un appalto inserendo le hostess solo in corso d’opera –  ci dicono alcune lavoratrici – Ma quando le hanno inserite hanno fatto una riduzione del 20% su tutto il capitolato. Ovviamente siamo contente che si cerchi di salvaguardare dei posti di lavoro, ma il problema è che la legge prevede che la riduzione sia fatta equamente su tutti i lavoratori e invece noi ci ritroviamo con lavoratori a 36-40 ore, che oltretutto sono coloro che sono rimasti fin da subito nell’appalto, e altri, noi, decurtati di ore, con una riduzione del 20% e un abbassamento dello stipendio. Durante un incontro, il consigliere Pucci ci aveva garantito che le ore non ce le avrebbero toccate, lo ha scritto nero su bianco sul verbale. Invece qualche giorno fa, durante l’incontro fra l’azienda, i sindacati e il Comune si è rimangiato tutto”, hanno continuato le lavoratrici amareggiate.

Il nuovo appalto dovrebbe prendere il via dal 15 marzo e l’azienda sta quindi cercando di incalzare le lavoratrici a firmare il nuovo contratto: “Siamo state persino ricattate – ci raccontano – ci hanno detto che se non firmiamo si porteranno duecento persone da Napoli per farle lavorare al posto nostro”. Affermazioni gravissime, che sono rese ancora più gravi dal fatto che sarebbero state dette in presenza dei sindacalisti e dello stesso Aldo Pucci, “rimasti impassibili di fronte alla minaccia”.

Siamo state abbandonate dalle istituzioni – ci dice un’operaia Helyos – Ho contattato i più importanti nomi del mondo politico civitavecchiese, ma nessuno è stato disposto ad aiutarci. Praticamente mi conviene licenziarmi e chiedere la disoccupazione, prenderei di più”.

Una situazione stancante, svilente, stressante quella delle lavoratrici Helyos, che arriva dopo anni di lotte per ottenere il pagamento dello stipendio dovuto, dopo anni di prese in giro da parte del Comune, dopo anni di lavoro onesto, ripagato così. La soluzione migliore per le operaie sarebbe togliere poche, ma significative, ore ai lavoratori da 36, ottenendo così uno stipendio equo per tutti e salvaguardare i posti di tante lavoratrici che hanno bisogno del loro lavoro e del riconoscimento della loro dignità. L’appello alle istituzioni o a chiunque possa aiutarle è chiaro: da sole stanno per essere sopraffatte.

Lorenzo Piroli