Ladispoli. Il divieto di fumo sulle spiagge scatena le polemiche

LADISPOLI – E’ polemica sull’ordinanza del Sindaco Grando con cui si è istituito il divieto di fumo sugli arenili cittadini. Il Partito Democratico va all’attacco dell’Amministrazione comunale definendo “fumo negli occhi” il provvedimento.

“Sembra proprio che ogni volta che la Giunta mette mano ai problemi delle spiagge, sia inevitabile una brutta figura o un buco nell’acqua – si legge in una nota del circolo Pd di Ladispoli – Arrivano annunci ai quattro venti, ne parlano giornali e tv: ordinanza del sindaco di Ladispoli, non si fuma sugli arenili. Si accendono discussioni sui social: peccato non sia vero quasi nulla , perchè nel provvedimento si parla di ‘Divieto di fumare nel tratto tra il bagnasciuga e 200 metri verso il mare’. Cioè nel tratto dove è difficile pensare di fumare, mentre ci si fa il bagno o si rientra in barca o con il canotto. Sulla spiaggia si potrà continuare a fumare,probabilmente tra accese e confuse discussioni , visti i titoli fuorvianti e le notizie sbagliate arrivate ai cittadini. Un tema serio , meritevole di approfondimento, lasciato in mano a chi in due anni ha sempre fatto scelte sbagliate quando si e’ trattato di turismo legato al litorale”.

Dall’Amministrazione, tuttavia, la replica non tarda ad arrivare, per voce del Vice Sindaco e Assessore al Demanio Pierpaolo Perretta: “L’Ordinanza c’è ed è molto chiara. Specifica ed individua, relativamente al demanio marittimo, l’area dove è vietato fumare e gettare rifiuti da fumo, ossia nella battigia (linea di costa dove battono le onde) ed in prossimità della stessa, nonchè nello specchio acqueo di competenza comunale (0-200 metri). Sorvolo – prosegue Perretta – sulla differenza del significato tra ‘battigia’, termine usato propriamente in Ordinanza”, e ‘bagnasciuga’ termine riportato dal comunicato del PD, ma certo confondere la linea di costa con la linea di galleggiamento delle navi rende palese la scarsa conoscenza della materia da parte dei membri del Partito Democratico. E’ il PD che non c’è e che, evidentemente, si limita a cercare visibilità fine a se stessa e pensa che la città abbia già dimenticato i disastri, quelli veri, che ha lasciato nel lungo periodo in cui ha governato. Sequestri a Torre Flavia con imprese ed intere famiglie abbandonate a se stesse, alberghi pressochè assenti, Piano di Utilizzazione degli Arenili nemmeno inviato in Regione, spiagge libere prive di ogni servizio, assenza di parcheggi, strade disastrate. E potrei continuare ancora. Per capire il vero costo che la città sta pagando a causa della politica nefasta targata PD basterebbe affacciarsi in alcune località limitrofe, come Civitavecchia, Ostia, Fregene o Maccarese e mettere a confronto il loro sviluppo costiero e turistico con il nostro”.
“Vietare il fumo sulle spiagge – conclude – è una scelta culturale ed educativa importante anche solo come atto in se e va nella direzione già presa da gran parte delle altre nazioni, sia europee che internazionali, ma qui siamo in Italia e le cose bisogna farle -purtroppo- per gradi altrimenti, come il PD insegna, si alza un polverone per il solo gusto di danneggiare l’avversario politico, a prescindere. Il PD vuole che si fumi sulle spiagge: bene, lo dica chiaramente e lo spieghi ai propri elettori. Altrimenti, se c’è, proponga finalmente qualcosa di utile per Ladispoli”.