La rabbia e l’indignazione: in massa contro l’inceneritore

CIVITAVECCHIA – Quando si parla di salute e sicurezza, Civitavecchia non ha remore a scendere in piazza: lo hanno dimostrato le centinaia di cittadini accorsi per manifestare in occasione della marcia contro l’ossidatore termico nella mattina del 7 maggio.
Adulti, ragazzi e persino bambini uniti sotto la stessa causa da perorare, ognuno con le proprie motivazioni, ognuno con le proprie opinioni, che noi abbiamo voluto conoscere.
“E’ inaccettabile”, afferma Liana, 47 anni, “che io debba crescere i miei figli e i miei nipoti in una città che si ammala, in una città che è vittima delle decisioni altrui. Questa brutalità va fermata, oggi e in altre occasioni se sarà necessario, non possiamo più rimetterci al volere degli altri sacrificando le nostre vite”.

A condividere questa comprensibile indignazione vi è anche Gennaro, 44 anni, il quale ritiene che “occorre dare un segnale forte al ministero affinchè riveda questa scelta scellerata che speriamo non sia ancora stata effettuata. Non è pensabile l’idea di realizzare un inceneritore di armi chimiche proprio a Civitavecchia dove già è presente un’incidenza di patologie elevatissima dovuta agli impianti industriali presenti sul territorio, come la centrale a carbone Torre Nord e quella di Torre Valdaliga Sud. Per non parlare poi delle emissioni inquinanti causate dal traffico navale, essendo questo un polo croceristico di notevole importanza.”

manifestazione inceneritoreRitiene quindi che la partecipazione al corteo sia importante?

“Certamente, occorre farci sentire dal ministero, occorre fargli sapere che la città c’è, è informata, e non ha intenzione di sottomettersi”.

Anche Ginevra, una biologa di 27 anni, è rimasta piacevolmente sorpresa dall’affluenza dimostrata dalla città: “Io partecipo sempre ad eventi del genere, come alle marce della salute che purtroppo non raccolgono questa moltitudine. Sono contentissima di come la città abbia risposto, soprattutto dei ragazzi che si sono organizzati con gli striscioni, a gruppi o rappresentando la propria scuola di appartenenza, una forma di partecipazione che ho visto raramente in contesti del genere”.

Speri che questa manifestazione sortisca qualche effetto positivo?

“Purtroppo credo che sia stato tutto già stabilito, tuttavia ritengo che l’iniziativa del corteo ci possa abituare a reagire e ad essere informati; da questo punto di vista una simile partecipazione mi rende ottimista e spero che non si tratti di un fenomeno isolato, qualora occorra continuare a manifestare”.

Tra tutti i ragazzi presenti è stato interessante raccogliere la testimonianza di Paolo, 18 anni, un liceale di Santa Marinella che proprio al corteo ha orgogliosamente esibito una considerevole rappresentanza.

Come mai hai deciso di venire a manifestare?

“Perchè Civitavecchia, come tutto il comprensorio, ha dato abbastanza dal punto di vista ambientale e ora ha bisogno di fare chiarezza e di dire di no”.

Ritieni che questa forte affluenza giovanile possa costituire un segnale positivo che testimonia un interessamento alle politiche locali e ambientali?

“Certo, questa manifestazione in particolare riguarda un danno che colpirebbe in primo luogo i giovani, dal momento che se andrà in porto saremo proprio noi a doverne subire le conseguenze a lungo termine. Dobbiamo combattere in prima linea e farci sentire: per ora c’è stata tanta buona volontà e tanta solidarietà nel portare avanti una simile causa, ma dobbiamo continuare a lottare come abbiamo fatto oggi per mostrare che nonostante tutto noi ci siamo e non ci arrendiamo”.

Tra la folla poi non è passata inosservata una presenza significativa che da parte sua ha confermato la serietà e l’importanza dell’evento, quella del presidente dell’università agraria di Allumiere, Antonio Pasquini: “Oggi sono qui in rappresentanza dell’università, ma anche come cittadino indignato. Noi presso la nostra struttura siamo contrari non solo all’ossidatore, ma anche a tutto ciò che sta accadendo al comprensorio, a partire dalla disinformazione. Proprio per questa ragione abbiamo approvato una delibera in cui non solo richiediamo la bonifica dell’area, ma anche i tabulati dei dati relativi all’analisi dei terreni. Riteniamo inoltre, che sia di fondamentale importanza stilare un piano per le emergenze qualora la costruzione vada in porto e gli impianti presentino delle problematiche”.

Ad esprimere il suo parere infine, il primo cittadino Antonio Cozzolino, che oltre ad essere piacevolmente sorpreso dall’affluenza verificatasi, invita tutti a continuare questa lotta per l’ennesima ingiustizia che Civitavecchia non ha scelto: “Sono molto contento, una partecipazione di questo tipo non si vedeva dai tempi delle manifestazioni contro la riconversione della centrale a carbone. Mi rende felice che la cittadinanza si sia resa conto della serietà del problema e che abbia deciso di affiancare, con la propria mobilitazione, l’appello effettuato dalle amministrazioni. Questa forza ci sarà utile quando andremo ad interloquire con il ministero della difesa con il quale organizzeremo un incontro con il comprensorio per sottolineare la gravità delle problematiche connesse all’ossidatore. E’ bello vedere che la città non è stanca di reagire: una simile volontà dà speranza, ci fa pensare che queste battaglie abbiano un’utilità e non siano sterili misure autoreferenziali”.

Giordana Neri