“Inquinamento del Porto: i silenzi e i ritardi non sono più ammissibili”

CIVITAVECCHIA – L’intervento di “Cittadini per l’Aria”, che coordina la campagna nazionale per la riduzione dell’inquinamento del trasporto marittimo e dei porti, è un ottima occasione per mettere in linea il percorso locale con le molte iniziative di lotta contro l’inquinamento promosse in questi anni da comitati e movimenti in varie città portuali come Venezia, La Spezia, Savona, Napoli.
Abbiamo ragionato già da tempo con “Cittadini per l’Aria” sulle attività proposte condividendone finalità ed obiettivi e aderendo alle iniziative della campagna “Facciamo respirare il Mediterraneo” volta ad ottenere l’istituzione di una zona SECA (Sulphur Emissions Control Area) nel Mediterraneo.
Non c’è bisogno di ricordare la grave situazione ambientale del nostro territorio segnata, oltre che dal traffico portuale, dall’inquinamento della megacentrale a carbone e delle altre servitù ambientali presenti, né dobbiamo ulteriormente evidenziare i dati epidemiologici ormai tristemente noti “… poiché lo stato di salute risulta oggi compromesso a seguito di esposizioni ambientali dei decenni trascorsi, è indispensabile attuare oggi le misure di prevenzione primaria limitando l’’esposizione della popolazione a tutte le fonti inquinanti presenti sul territorio legate agli impianti energetici, al riscaldamento, al traffico stradale e al traffico marittimo.” (cit. “Effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla mortalità della popolazione residente nell’area di Civitavecchia” redatto dal DEP Lazio).
Di fronte a questa realtà per cui la popolazione continua ad essere martoriata dagli effetti dell’inquinamento, i silenzi, l’inerzia e i ritardi di chi può e deve intervenire, fuori e dentro le istituzioni, non sono più ammissibili.
Non è ammissibile che il Ministero dell’Ambiente abbia permesso che non fossero ottemperate le prescrizioni VIA per l’elettrificazione delle banchine, di cui la prima risale al 1997. In tale contesto ci preme sottolineare che ogni intervento transitorio come, ad esempio, l’utilizzo della tecnologia AMECS, ovvero una sorta di cappucci aspira fumi o l’utilizzo del GPL, sebbene auspicabili nel breve/medio termine, non possono e non devono essere sostitutivi delle specifiche prescrizioni che prevedono l’elettrificazione delle banchine, intervento che continua a rimanere, a nostro avviso, una priorità.
E non è ammissibile che la Regione non abbia ancora discusso la petizione consegnata, sottoscritta da oltre 1000 cittadini, nel 2013 e la delibera del Comune di Civitavecchia del 16.2.2016 per sottoporre al voto del Consiglio Regionale del Lazio la richiesta di inserire nel Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell’aria “misure atte a prevenire o limitare le emissioni in atmosfera prodotte dalle navi all’ormeggio nel porto di Civitavecchia”.
Riteniamo inoltre scarse le risorse finalizzate ai controlli sulle emissioni e sul combustibile delle navi che, infatti, risultano insufficienti e sporadici, sebbene il traffico crocieristico sia aumentato enormemente negli anni con numero di scali fra i più alti del Mediterraneo (le emissioni prodotte da una sola nave da crociera che attracca è pari a quelle prodotte da 12.000 auto) .
Siamo consapevoli che il principale ostacolo all’affermarsi del principio per cui la salute viene prima del profitto sta nella mancanza di leggi europee uniformi e nella prevalenza delle lobby armatoriali, ma non possiamo più tollerare l’indifferenza e la superficialità degli enti ed istituzioni preposte nei confronti di chi fa scalo ed opera all’interno del porto traendone guadagni miliardari, ma si disinteressa dei danni sanitari ed ambientali e dei costi
prodotti a carico della popolazione e del territorio.
Attendiamo perciò che le buone intenzioni finora espresse da questi enti si concretizzino presto in atti e provvedimenti che riducano sensibilmente l’inquinamento causato dalle attività portuali.
Nel frattempo abbiamo inviato alcuni giorni fa alla Commissione Ambiente della Regione Lazio una richiesta di audizione affinché le richieste espresse nella petizione e nella delibera del Comune siano discusse ed approvate senza ulteriori ritardi.

Forum Ambientalista