Il Pd contro la fuoriuscita dall’Osservatorio ambientale: “Comune isolato”

CIVITAVECCHIA – Dure critiche dal Pd all’Amministrazione dopo la fuoriuscita del Comune dal Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale, deliberata ieri dal Consiglio comunale che ha stabilito di affidare da ora in poi l’attività di monitoraggio dell’ambiente  all’Osservatorio Regionale.
“Secondo l’Assessore all’Ambiente Manuedda – affermano i consiglieri Marco Piendibene, Paola Rita Stella e Pietro Tidei unitamente alla segreteria del partito – il Comune non può rimanere all’interno di un consorzio che ha rilevanza economica e imprenditoriale e le cui analisi sono pagate dall’Enel, ovvero da chi viene controllato. Ovviamente si tratta di una emerita sciocchezza perché il Consorzio che gestisce l’Osservatorio è composto dai Comuni del Comprensorio e l’Enel non è presente nel comitato di gestione. I comuni possono orientare le scelte dell’Osservatorio, cambiarne il Presidente, decidere le linee d’azione. Il tutto a costo zero per il Comune. Allora perché uscirne? Questa scelta isola ancor più Civitavecchia dai comuni limitrofi e, incomprensibilmente, diviene la rinuncia ad uno strumento che sta agendo per distinguere la quantità e la provenienza delle cosiddette polveri sottili ed individuare, con esattezza, quali siano i diversi impatti di Enel, Tirreno Power, Porto e Traffico veicolare, nella produzione del PM 10 e del PM 2,5. I realtà l’attività dell’Osservatorio andrebbe difesa e incrementata. La rete di monitoraggio gestita dal consorzio di gestione dell’osservatorio ambientale, è quella prescritta dal DEC VIA 2003, quindi l’unica dedicata al monitoraggio della Centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Nella confusione generata dalle sovrapposizioni di competenze nella battaglia tra enti preposti è accaduto che le tre postazioni cedute all’ARPA Lazio, sono state integrate nella rete regionale e classificate come “Postazioni da Traffico Urbano” (vedi sito internet ARPA Lazio).
“Quindi – concludono dal gruppo consigliare e dalla Segreteria del Pd – nel caso di sforamenti registrati da tali postazioni, l’unica cosa che potranno fare le autorità amministrative sarà quella di emettere una ordinanza per le targhe alterne o per blocchi del traffico. Assolvendo di fatto i maggiori attori dell’inquinamento sul territorio, Enel e Porto, che non subirebbero alcun provvedimento restrittivo continuando ad agire indisturbati. Una scelta che si spiega solamente con un preconcetto cieco ed ideologico che finirà per ridurre gli strumenti a disposizione del Comune di Civitavecchia per combattere l’inquinamento”.

Al Partito democratico replica a stretto giro di posta il Consigliere Cinque Stelle Dario Menditto, che difende la scelta della sua maggioranza. “Il Consorzio Locale è un inutile carrozzone – spiega – dove il controllato finanzia il controllore e dove guarda caso ogni volta nel report annuale e non solo, si suggeriscono interventi per ridurre l’inquinamento a carico di tutte le fonti tranne che della centrale stessa. Impossibile non ricordare poi che i dati prodotti dal Consorzio Locale hanno un carattere non ufficiale, nel senso che non essendo prodotti o validati dalle autorità competenti previste dalla legge non possono essere utilizzati, in primis dal Sindaco, per assumere qualsiasi tipo di provvedimento a tutela della salute e dell’ambiente. La Regione Lazio ha invece un apposito capitolo di spesa per le attività dell’Osservatorio Ambientale e i rappresentanti dei vari enti (ARPA, ISSPRA, ASL, Ministero della Salute, etc etc) sono pagati dalle amministrazioni di provenienza. L’unica vera attività di controllo, ed è questo che i partiti fanno finta di ignorare o provano a mistificare, è demandata all’Osservatorio Ambientale. Fare confusione sui nomi o sulle responsabilità dei vari enti – conclude – è un triste gioco della politica che non appartiene al Movimento 5 Stelle: impossibile poi non sottolineare come una buona parte delle ingenti somme che l’Enel versa al Consorzio Locale va alla Bilab, nota società locale in cui per lunghi anni c’è stato un project manager con illustri parenti politici”.