“Il dibattito sul completamento della superstrada per Orte è cominciato male”

CIVITAVECCHIA – Il dibattito sul completamento della superstrada per Orte è cominciato piuttosto male. Ci si augura che non sia questa l’occasione per il riaccendersi di infruttuose polemiche e per il radicalizzarsi delle posizioni.
E infatti un pericolo del genere è tanto grande che viene spontaneo l’invito a cambiare l’approccio, a guardare alla necessità di venire incontro all’antica aspirazione delle popolazioni del litorale nord del Lazio a ottenere più rapidi collegamenti con la Tuscia e con l’Umbria. Un’aspirazione che la tormentata conformazione geologica del territorio ha sempre reso difficile soddisfare. Il completamento della trasversale è di tale importanza che c’è da vagliarne tutte le implicazioni. Con la realizzazione del tratto mancante – da Monte Romano est alla litoranea – tutti i progetti che riguardano la piastra logistica e le previsioni di sviluppo dello scalo e della città possono avviarsi a una rapida attuazione. E con essi la valorizzazione economica e turistica di un territorio, quell’Alto Lazio cui anche Civitavecchia appartiene, estremamente interessante per le singolari attrattive naturali e per le significative vicende storiche, sin qui provvisto di collegamenti longitudinali ma non di una autentica via di comunicazione col mare. Non si deve derogare da un simile premessa se si vuole evitare di ricadere nei vecchi vizi della politica locale. Ci si chieda quindi a che servirebbe arrestare il compimento della superstrada se non a rendere ancora più congestionato il traffico sul residuo tratto della strada provinciale.
Per cui a coloro che nutrono delle riserve su questo tratto finale ci sia permesso di ricordare che nella progettazione delle grandi opere pubbliche intervengono necessariamente una pluralità di soggetti dalla sperimentata competenza che certamente non sottovalutano, anche per la diversità di vedute e di interessi coinvolti, questioni come l’impatto del tracciato sul territorio. Ciò non esclude a priori che possano registrarsi incongruenze o lacune, che però, ove esistano, vanno accuratamente circostanziate suggerendo la opportune modifiche. Così da trovare le soluzioni idonee al loro superamento e da permettere che i lavori partano con la generale condivisione e procedano con la speditezza assicurata dall’assenza dei consueti contenziosi.

Il Consiglio Direttivo del Partito Socialista