Il coraggio di rivolgersi agli sportelli Anti-violenza

CIVITAVECCHIA – Il 25 novembre si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne. In questa data si ricorda il terribile assassinio delle tre sorelle Mirabal avvenuto durante il regime domenicano di Rafael Leonidas Trujillo nel 1960. Dal 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha reso istituzionale questa giornata, invitando il mondo intero a sensibilizzarsi sulla violenza di genere.
I media e le istituzioni pubbliche si impegnano in questa giornata a proporre attività e iniziative per promuovere l’informazione e la prevenzione ai comportamenti violenti nelle relazioni affettive. E’ infatti troppo spesso nel partner o in una persona di famiglia che la donna trova il suo carnefice.
In un recente articolo apparso sulla stampa la Asl Roma 4 ha spiegato come il suo sostegno alle donne inizi con l’informazione e la prevenzione alla violenza di genere attraverso progetti che si effettuano nelle scuole del territorio. L’Azienda Sanitaria è attiva anche nel sostegno alle vittime quando la violenza è avvenuta e si protrae nel tempo. A Bracciano presso l’Ospedale Padre Pio è attivo lo Sportello Ospedaliero Anti-violenza gestito in collaborazione con l’Associazione Differenza Donna (lunedì dalle 10.00 alle 14.00, mercoledì dalle 14.00 alle 18.00) e nel Distretto F2 è attivo lo sportello Territoriale Anti-violenza presso La Casa della Salute in via Aurelia di Ladispoli in collaborazione con la Cooperativa Karibù (il martedì e il venerdì dalle 9.00 alle 12.30).
La Dott.ssa Elisa Marinelli, una delle responsabili della Cooperativa Karibù, spiega che dal mese di Aprile 2016 ad oggi ci sono stati 25 accessi allo sportello di donne vittime di violenza. Alcune di queste donne vengono inviate direttamente dai Carabinieri di Ladispoli con i quali si è instaurata una stretta collaborazione. La maggior parte di queste donne sono adulte e con figli, molto spesso minori. La paura e il disagio è dovuto troppo spesso ad una condizione di violenza sia fisica che economica, trattandosi di donne che dipendono dal marito e hanno figli minori la cui sorte le preoccupa più della loro vita. Le donne che arrivano allo sportello anti-violenza vengono da un percorso di sofferenza prolungato e che si perpetua nel tempo, ma hanno avuto il coraggio di fare il primo passo per migliorare la loro vita rivolgendosi a chi ha a cuore la loro situazione e ha la professionalità per accompagnarle in un percorso di guarigione psicofisica. Cosa trovano le donne al momento del loro arrivo? Innanzitutto una psicologa che si occupa dell’accoglienza e successivamente una psicoterapeuta che prende in carico la paziente con un ciclo di 10-12 sedute; un avvocato dedicato che viene chiamato quando oltre al supporto psicologico c’è necessità di una consulenza legale; due volontarie in ambito psicologico e di mediazione culturale; una operatrice telefonica che offre assistenza alle donne che chiamano per avere informazioni per l’acceso allo sportello. Può avvenire la necessità di una presa in carico differente dei casi più gravi per introdurre le vittime in un percorso che le accompagnerà alla collocazione in una struttura protetta. La Casa della Salute mette a disposizione i posti della degenza infermieristica qualora si ritenga opportuno non far rientrare la paziente nella propria abitazione, ospitandola finché non verrà introdotta in un percorso protetto.
Gli sportelli anti-violenza sono una realtà importante in un territorio così vasto come quello della Asl Roma 4 e altrettanto importante è il sistema di rete che li supporta per essere in collegamento con le forze dell’ordine e gli Ospedali al fine di offrire un servizio alle donne il più accurato ed efficiente possibile.
In una giornata così importante come quella del 25 novembre, la speranza è che anche quelle donne che hanno paura di fare il primo passo trovino la forza di rivolgersi ai professionisti degli sportelli anti-violenza che le accompagneranno lungo la strada per ottenere un futuro migliore per loro e i propri figli, per non sentirsi mai più sole.