Hcs, Tidei: “Mai successo che una pubblica amministrazione non pagasse i debiti con i propri cittadini”

CIVITAVECCHIA – Sembrerebbe che il Liquidatore di Hcs, senza dire nulla a nessuno; senza informare il Consiglio comunale; senza informare minimamente i creditori ed i fornitori, abbia depositato una domanda di concordato in “bianco” presso il Tribunale di Civitavecchia.
Se così fosse, ci troveremo di fronte alla più incredibile e vergognosa iniziativa che mai un amministratore pubblico avrebbe potuto ipotizzare.
Sorvolo sul fatto che da due anni e mezzo, il Liquidatore viene lautamente stipendiato, insieme al suo stuolo di consulenti e professionisti e sul fatto che due anni di lavoro hanno prodotto un solo foglio … bianco.
Non tutti sono avvezzi certo alle procedure fallimentari ed alle aule di Tribunale quindi, non tutti hanno realizzato quello che sarà il prossimo passo di questi sciagurati.
Tra 60 (o massimo 120) giorni, infatti, saranno costretti (salvo proroghe) a comunicare ai creditori che non pagheranno nulla (o quasi) di quello che devono ai propri cittadini. Nulla o poco più. Si vocifera che hanno in mente di proporre ai creditori un pagamento del 20%, altri dicono del 10% … alcuni più realisti il 5%.
Insomma, per la prima volta nella storia, chi ha fornito i servizi pubblici della Città di Civitavecchia … di fatto non sarà pagato dalla Amministrazione comunale, che però continuerà ad imporre, a quelli stessi, le imposte più alte d’Italia.
Avremo paradossalmente la situazione per la quale chi ha fornito beni o servizi (si tratta di 300 circa tra professionisti e piccole ditte locali) avrà forse 5 euro ogni 100 che ne doveva avere … dovrà quindi licenziare i propri dipendenti, se non chiudere definitivamente l’impresa e rimanere disoccupato … tutto per essersi fidato delle chiacchiere dei 5 stelle.
Al di là delle possibilità tecniche, fornite dalla diversa personalità giuridica di HCS e Comune, il messaggio morale e sostanziale sarà devastante.
In altri termini, ci troveremo per la prima volta nella storia d’Italia, nella condizione in cui una amministrazione comunale compra beni e servizi dai propri cittadini … e poi non li paga !!!!
Un conto è definire una dilazione o una modesta riduzione, come fece anche la mia Giunta. Come si ricorderà, proponemmo un pagamento rateale con un piccolo “sconto”, completamente finanziato alla data dello sciagurato tradimento alla Città del “fronte del porto” (in cassa lasciai 9,2 milioni di euro)
Non pagare, però, i propri fornitori – padri di famiglia, operai, professionisti, propri concittadini – è incredibile, moralmente, politicamente e socialmente inaccettabile.
Porterò questa vicenda all’attenzione nazionale perché mai debba più assistersi ad una pubblica amministrazione che – di fatto – “tira il proverbiale bidone” ai propri cittadini.

Pietro Tidei – ex Sindaco