Giovani talenti. Yamina Laidani e l’arte della fotografia

CIVITAVECCHIA – Quando guardiamo una campagna promozionale o una modella in un cartellone pubblicitario, spesso ci sfugge l’artefice di una grande parte del lavoro, che rimane dietro le quinte, pur costituendo un elemento essenziale: il fotografo.

A Civitavecchia ne abbiamo un esempio particolarmente interessante, la ventunenne Yamina Laidani, che ha deciso di concederci un’intervista per spiegare cosa significa essere dei fotografi con una grande ambizione in un ambiente piuttosto piccolo e a volte schivo nei confronti dell’arte, soprattutto quella digitale, come può essere questa città.

Quando hai iniziato ad appassionarti alla fotografia e perchè proprio questo settore?

“Ho iniziato alle superiori. Io ho frequentato il liceo artistico di Civitavecchia e mi è sempre piaciuta l’idea di trasmettere qualcosa attraverso le immagini; la fotografia per me è stata l’ambito ideale, essendo una persona piuttosto riservata ho trovato la modalità che si confacesse di più a me per comunicare.”

La scuola che hai frequentato ha influito nell’operare questa scelta?

“Non in modo specifico per la fotografia, ma sicuramente mi ha avvicinata al mondo dell’arte e al culto dell’immagine”.

Come hai imparato e come ti sei procurata l’attrezzatura necessaria?

“Ho imparato da autodidatta, non ho mai seguito un corso, l’esperienza è stata la mia vera scuola. Per quanto riguarda l’attrezzatura ho dovuto reperire i fondi che occorrevano tramite dei lavori che mi hanno permesso di acquistare la prima macchinetta professionale, che uso tuttora. In seguito, sempre grazie ai compensi ricevuti dopo servizi fotografici o altri piccoli impieghi, sono riuscita ad incrementare l’equipaggiamento con altri obiettivi, dei flash esterni, e l’apparecchiatura per la luce, anche se la prima luce che ho utilizzato fino a poco tempo fa l’avevo costruita da sola con una lampadina”.

Che genere fotografico preferisci?

“Decisamente il ritratto: trovo che con esso sia possibile comunicare moltissimo, attraverso il contrasto tra luci e ombre sui lineamenti del volto, gli occhi e l’espressione nel complesso. Tuttavia mi piace anche fare dei reportage, che rappresentano una bellissima esperienza personale. Per quanto riguarda il filtro, il bianco e nero è il mio preferito, esprime perfettamente ciò che voglio trasmettere”.

Per quanto riguarda i soggetti delle fotografie, come arrivi in contatto con loro?

“Per fotografare dei modelli professionisti è necessario contattarli attraverso un’agenzia specifica. Spesso però scatto dei book fotografici anche su richiesta.”

Puoi farci i nomi dei soggetti più conosciuti?

“Sì, ne sono un esempio l’attrice Micol Olivieri, alcuni youtubers, Jacopo Cavallaro di cui sono stata la forografa ufficiale e recentemente ho avuto modo di fare un servizio con Chef Rubio e pare che il suo manager sia stato soddisfatto degli scatti ottenuti. Ho ricevuto una grande gratificazione personale e professionale da questi lavori”.

Ti rifai a dei fotografi in particolare?

“Più che altro mi faccio ispirare dagli scatti di alcuni fotografi quando ho già un’idea in mente e necessito di rielaborarla. Le contaminazioni da parte di altri artisti mi aiutano a migliorare il mio lavoro in questo senso”.

C’è un ambito specifico in cui vorresti specializzarti?

“Sì, quello della moda e della pubblicità e anche se è un ambiente in continua evoluzione, è piuttosto chiuso, anche perchè richiede dei requisiti molto specifici e spesso ardui da soddisfare”.

In che modo promuovi il tu lavoro?

“Sono molto attiva sui social, gestisco una pagina su facebook, ‘Yamina Laidani Photography’, e ho un omonimo profilo su Instagram dove oltre a postare gli scatti realizzati, pubblico anche foto dei backstage e dei momenti con i modelli al di fuori dello shooting”.

Per quanto riguarda la fotografia che ormai possiamo definire interamente digitalizzata, ci sono dei software specifici di cui ti servi per ritoccare le foto dopo averle scattate?

“Sì, in particolare Photoshop e Lightroom. Ormai il post produzione è necessario e richiesto ovunque, si tende sempre più a raggiungere la perfezione fotografica, anche se io preferirei che si tornasse a lavorare con il rullino e le diapositive; si dovrebbe trovare un compromesso tra le modalità di una volta e la fotografia moderna”.

Che progetti hai per il futuro?

“Sicuramente vorrei andare all’estero, mi piacerebbe continuare a lavorare a Roma e a Milano, anche se il mio progetto è quello di trasferirmi a Londra e vivere delle mie foto, vorrei fare della mia passione una vera e propria professione come fotografo indipendente”.

Che consiglio vorresti dare ai giovani che decidono di intraprendere la tua stessa strada?

“Sicuramente quello di farlo perchè ne si è convinti, e non solo perchè adesso è un settore in voga. Bisogna essere certi che lo si vuole fare sul serio ed essere pronti a molti sacrifici. Ci tengo a specificare che io non mi sento affatto arrivata, ho ancora tanto lavoro da fare, soprattutto perchè l’ambiente è molto ristretto e questa è una strada piuttosto difficile da perseguire. Occorre volerlo veramente ed imparare prima di tutto la tecnica, che è la cosa fondamentale, anche per chi voglia o debba imparare tutto da autodidatta, vi sono dei libri specifici e internet costituisce una risorsa grandissima, ma soprattutto fare tanta pratica, quella è la miglior insegnante che si possa avere”.