Autostrada pronta all’apertura: “Quali garanzie per i residenti?”

TARQUINIA – Tirrenica: A pochi giorni dall’apertura dell’autostrada il comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia ha chiesto la garanzia definitiva del mantenimento dell’accesso dalla Farnesiana e la sua messa in sicurezza.
Ieri pomeriggio, presso la sede del Ministero delle infrastrutture, una delegazione del Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia è stata ricevuta dal Direttore Generale Mauro Coletta su richiesta dello stesso Comitato.
All’incontro ha presenziato anche il Deputato del Movimento 5 stelle Massimiliano Bernini.
L’incontro era stato sollecitato per avere definitiva conferma del mantenimento del varco che in uscita dalla strada melledra Farnesiana si immette direttamente sulla autostrada tirrenica permettendo di continuare a raggiungere Tarquinia senza dover affrontare il lunghissimo giro di Peppe!Tutto ciò in previsione della imminente entrata in esercizio del lotto autostradale Civitavecchia Tarquinia prevista per la pasqua.
La rassicurazione che tale varco resterà aperto e transitabile fino alla realizzazione di tutta la variante e all’entrata in esercizio del nuovo ponte sul fiume Mignone è stata fornita dal dirigente del Ministero, il quale ha anche fornito un disegno tecnico che illustra come verrà predisposto l’accesso.
Ancora una volta i cittadini attivi sul fronte della vigilanza e della esigibilità dei propri diritti hanno ottenuto un importante riconoscimento alle proprie battaglie a beneficio della libera mobilità di tutta la popolazione del Comune di Tarquinia, una risposta concreta alle dichiarazioni di questi giorni sulla carenze della viabilità alternativa, a chi oggi ad autostrada finita finalmente si accorge del danno che questa ha arrecato e arrecherà a Tarquinia, e soprattutto una risposta al Sindaco di Tarquinia che invece di ammettere le proprie oggettive responsabilità cerca una via d’uscita sventolando un protocollo d’intesa siglato con Sat solo nel novembre 2015.
Ma non avrebbe dovuto farlo prima? Avrebbe potuto, perlomeno al tavolo della conferenza dei servizi, invece di inviare quella delibera di Giunta (23 Agosto 2010 n.234), che elencava quasi niente sul tema della viabilità locale.
Già nel progetto definitivo l’uscita di Tarquinia attraversava la zona artigianale quindi c’era tutto il tempo di chiedere il dovuto prima ancora che iniziassero i lavori; il comune dal 2011 avrebbe dovuto e potuto pretendere un piano del traffico basato sul crono programma dei lavori dell’autostrada, per evitare i disagi agli utenti, con una comunicazione preventiva e adeguata. Ovviamente non è stato fatto, la viabilità è stata cambiata 100 volte, spesso di notte e senza preavviso.
L’autostrada entrerà in esercizio, la SAT inizierà ad incassare il pedaggio, circa 2.50 a veicolo e ancora nulla si conosce delle modalità di esenzione del pedaggio per i residenti. Nell’incontro di ieri abbiamo chiesto che la cittadinanza venga preventivamente informata perché nessun rappresentante del Comune di Tarquinia ha ritenuto di doverlo fare e ci auguriamo che i cittadini di Tarquinia non dovranno assumersi l’onere del pagamento della propria mobilità per la inerzia e l’indifferenza dei propri amministratori pubblici.
La SAT ci ha rubato una strada statale alla quale erano collegati più di 55 incroci a raso per restituire, al netto dei lavori, solo tre uscite e relativi, quanto indecenti, adeguamenti della viabilità esistente.
Gli unici tratti di viabilità realizzati ex novo sono stati quelli obbligatoriamente legati al collegamento dei fondi interclusi dalla realizzazione dell’autostrada, che andavano ineluttabilmente collegati.
Arrivando ai giorni nostri, tra un sit in ed una manifestazione del Comitato, possiamo dimostrare l’assoluta inerzia dell’amministrazione comunale nel dramma che hanno vissuto tutti i residenti e gli sfortunati utenti che in questi tre anni di cantiere si sono persi nei meandri di una segnaletica vergognosa e spesso pericolosa.
I cavalcavia demoliti e poi ricostruiti sono manchevoli della sicurezza per i ciclisti e per i pedoni che pur avrebbero il diritto di pretendere visto che sono strade provinciali, sulle quali è consentito transitare in bicicletta, come prevede il codice della strada. La SAT non l’ha garantita, anche qui nessuno l’ha obbligata a fare diversamente.
I tempi di realizzazione dell’autostrada non hanno mai tenuto conto delle esigenze dei residenti e del traffico locale, mettendo spesso in pericolo la sicurezza stradale a discapito di tutti; il cavalcavia della SP Porto Clementino è stato chiuso per quasi 4 mesi di cantiere e la strada sostitutiva, quella della Vecchia stazione non era stata adeguata prima di diventare l’unica sostitutiva. Una vergogna mai lamentata dal Sindaco Mazzola.
La viabilità trasferita sulla zona artigianale, che ormai è a tutti gli effetti un’uscita dell’autostrada, è rimasta tal quale, senza che nessuno obbligasse SAT ad adeguarla visto che è diventata ad altissimo scorrimento.
Cambi di percorso, chiusure arbitrarie, il Sindaco Mazzola non ha mai provveduto a pretendere adeguate e tempestive segnalazioni anticipando i rischi che correvano i residenti e le attività economiche, nel continuo cambio di viabilità.
Il motivo è uno solo. Nessuno ha obbligato SAT ad iniziare i lavori prima sulla viabilità alternativa e poi aprire il cantiere sulla SS Aurelia. Ciò appare ancor più grave se constatiamo una volta per tutte e senza false speranze, che non esiste una viabilità alternativa e complanare continua come da codice stradale, ma una vergognosa viabilità locale, già esistente e non adeguata al traffico di quanti non vorranno utilizzare l’autostrada a pedaggio.
La SAT, grazie alle sue coperture politiche, ha avuto tutte le approvazioni ministeriali per un progetto esecutivo a cui mancava la ricucitura al territorio appunto la viabilità complanare, il tutto per favorirla nel risparmio sulle opere compensative al territorio.
Per non parlare del ponte sul Fiume Mignone e le relative complanari che solo grazie all’incessante pressing del Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia che per tre mesi insieme alla comunità della Farnesiana ne ha presidiato giorno e notte lo svincolo sull’Aurelia ad imporne la realizzazione.
A giorni sapremo i veri tempi di realizzazione del ponte sul Fiume Mignone, le buste per l’aggiudicazione della gara d’appalto sono state aperte, mentre l’autostrada entrerà in esercizio e il pedaggio comincerà a far guadagnare la SAT per i suoi primi 14,6 km di SS Aurelia sottratti per sempre al bene comune, alla nostra comunità.
L’autostrada Tirrenica è un danno, ormai permanente, al nostro territorio. Nessuno pagherà per questo, ma ognuno dovrà fare i conti con le proprie responsabilità.

Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia