Allumiere. LeU: “Università Agraria immobile, Vernace si dimetta”

ALLUMIERE – “È passato ormai un anno e mezzo da quando la giunta Vernace si è insediata all’Università Agraria di Allumiere e in questo anno e mezzo non si ha notizia alcuna di quello che accade nell’ente”.

Inizia così l’intervento critico del portavoce di Liberi e Uguali Allumiere, Simone Ceccarelli, nei confronti dell’ente agrario collinare il cui presidente Vernace, ricorda l’esponente di LeU, gode di una particolare situazione, “poiché tra i suoi consiglieri non ce n’è nessuno di opposizione, in quanto a Febbraio 2017, quando si tennero le elezioni, la sua era l’unica lista presente”.

“Il superamento del quorum – afferma Ceccarelli – scongiurò l’avvento del commissario, ma adesso c’è una situazione emergenziale molto più grave: un ente pubblico, che si elegge a suffragio universale, completamente privo del controllo democratico dell’opposizione. Ci si aspetterebbe risultati strabilianti, dal momento che non c’è nessuno a mettersi di traverso, invece la situazione è al limite del sostenibile. I confini per il bestiame sono divelti in gran parte del territorio, il che spalanca le porte a tutti i rischi di contaminazione genetica delle pregiate bestie allumierasche. Quasi tutti i fontanili sono in secca ma in compenso sono presenti perdite d’acqua nelle condutture che creano allagamenti nei pascoli, situazione estremamente nociva per le articolazioni dei nostri ungulati. A mesi dal crollo del muro in Viale Basoli non si riesce ancora a capire se chi si dovrebbe occupare delle macerie sia il Comune o l’Università Agraria, poiché da un lato il sindaco Pasquini sostiene che sia materia dell’UA, mentre da Vernace non si ha nessuna risposta. Sta di fatto che all’entrata del paese ci sono ancora i new jersey in mezzo alla strada, con le sagre già avviate e ad un mese dal Palio delle Contrade. La festa di Giovita è andata deserta, sugli appalti per la gestione del legname è calata una fitta coltre di silenzio, come sull’ormai rudere di Col di Mezzo, la cui struttura, che un tempo ospitava l’allevamento biodinamico delle galline, riversa in condizioni pietose già dai tempi della gestione Pasquini”.

Ceccarelli rileva come gli allevatori di Allumiere siano preoccupati per le ragioni già elencate, ma anche per le difficoltà logistiche che si hanno nelle campagne allumierasche. “Le strade rurali, infatti, riversano in condizioni talmente disastrate che il rischio di compromettere parti meccaniche riguarda seriamente anche le jeep e i fuoristrada. Per ridere, se non ci fosse da piangere, si potrebbe consigliare al presidente Vernace di contattare qualche compagnia cinematografica per girare dei film di guerra”.

Drastica la conclusione di Ceccarelli: “Quello che consigliamo seriamente, invece, è di dimostrare un po’ di orgoglio e senso democratico, rassegnando le dimissioni e permettendo alla popolazione di Allumiere di eleggere un nuovo consiglio, con una maggioranza e un’opposizione, come democrazia vorrebbe. Se sulla questione il PD si rinchiude nella solita ignavia e nel silenzio a cui ci ha ormai abituato, quello che stupisce è il silenzio di Fontana Tonna. Che fine ha fatto quel virgulto democratico che portava questi sostenitori della trasparenza a chiedere addirittura la webcam in consiglio comunale? Perché non ci garantiscono, oggi, la possibilità di tornare a votare? Una presa di posizione del PD in merito – conclude – sarebbe un grande servizio per la cittadinanza, ma francamente, siamo ben consapevoli che sia soltanto una nostra vana speranza”.