“Senza tetto in aumento: serve una soluzione stabile e dignitosa”

CIVITAVECCHIA – La Comunità di Sant’Egidio, molto attiva sul territorio, porta avanti da anni numerosi progetti e iniziative benefiche in città. Insieme a Michele Capitani, membro della Comunità e scrittore del libro L’uomo che dribblava i treni. Storie di un’umanità senza fissa dimora, abbiamo fatto un bilancio degli ultimi eventi e parlato delle iniziative per il futuro, soffermandoci in particolare sulla situazione dei senza tetto, colpiti recentemente dalla revoca della concessione comunale per gli alloggi temporanei nell’area della Stazione, dove erano state messe a disposizione alcune roulotte.

Come ogni anno la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato il pranzo di Natale. Come è andato? A quante persone ha offerto cibo e compagnia?

“Anche quest’anno è andato benissimo – ci ha risposto Michele – perché circa 220 persone hanno vissuto in compagnia e con dignità una festa che altrimenti sarebbe stata improntata alla povertà e alla solitudine, e altre novanta hanno partecipato con non meno felicità, in veste di volontari, prestando il loro tempo, e vivendo l’esperienza non meno intensa di aiutare gli altri. Bisogna ringraziare loro  e anche quei poveri che a loro volta hanno portato o segnalato altri poveri i quali così si sono uniti a questo evento abbastanza eccezionale”.

Fra i partecipanti al pranzo ci sono state molte persone senza fissa dimora per le quali la Comunità di Sant’Egidio ha fatto e fa ancora tanto. Come è stata accolta la revoca della concessione degli alloggi temporanei all’area Feltrinelli avvenuta un mese fa? È stata una decisione presa di comune accordo con l’amministrazione? Il Vicesindaco Daniela Lucernoni ha menzionato “i frequenti fatti di cronaca che si sono verificati nell’area”. Quanto hanno influito gli incendi che hanno colpito le roulotte messe a disposizione?

“La decisione è stata presa dal Comune ma di concerto con la Comunità, perciò la si attendeva, e la Comunità si è trovata d’accordo; i gravi eventi occorsi all’interno dell’area hanno accelerato una decisione che sarebbe stata presa comunque, seppure, probabilmente, con una tempistica più dilazionata. Va ricordato infatti che l’area è sempre stata considerata temporanea, e ciò per più ragioni, non ultima la difficoltà di allacciarla permanentemente a utenze indispensabili (basti pensare ai disagi invernali in assenza di gas, ed estivi in assenza di acqua) e la considerazione che, per quanto più dignitosa rispetto a una panchina o all’atrio della stazione, siamo convinti che una roulotte sia in ogni caso una soluzione di emergenza rispetto a un domicilio più comodo e meno rischioso, se vogliamo prospettare a chi vive per strada una vita davvero dignitosa e stabile. È giusto anche sottolineare che in questi anni l’area roulotte ha offerto riparo a chi ne era totalmente privo, e soprattutto a persone malate (in alcuni casi si è trattato di oncologici bisognosi di cure, taluni anche terminali). Alcuni nostri amici della strada sono deceduti in roulotte, ciò significa che l’area ha permesso loro di lasciare la vita con dignità, circondati da altri esseri umani, e con un tetto sulla testa; se pensiamo che a Civitavecchia si conta circa più di un morto all’anno fra i senza dimora, si comprende come questa non sia un’osservazione di poco conto”.

Ora che la concessione è stata revocata, il progetto di assistenza ai senza tetto, che al momento coinvolge circa 70 persone, andrà avanti? Se sì, avete trovato altri spazi? Altre modalità?

“Oltre alla cosiddetta emergenza-freddo, che nei mesi invernali viene attivata con la preziosissima collaborazione della Croce Rossa, riteniamo che sia giunto il momento di attivare anche un servizio permanente, che potrebbe essere una sorta di ostello o comunque una sistemazione in muratura, secondo modalità che stiamo tuttora valutando e programmando. Nonostante oramai in città si riesca in genere a fare fronte (e non solo per i senza dimora) a bisogni quali lavarsi, nutrirsi, vestirsi, e alle necessità di orientamento sanitario e burocratico, va detto che per i più poveri al momento manca l’offerta di un alloggio, e questa è una mancanza molto grave”.

 

Lorenzo Piroli