La prostituzione cinese mette radici a Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – La prostituzione cinese sta mettendo salde radici a Civitavecchia. E il sistema è di quelli ormai noti oltre che scontati: centri massaggi, apparentemente dedicati alla cura e al benessere del corpo, all’interno dei quali con pochi dubbi si pratica il mestiere più antico del mondo. Con tutti i risvolti di induzione e sfruttamento che possono celarsi dietro le sigle rassicuranti e apparentemente innocue dei centri benessere. Perché il punto è proprio questo: capire se e quante giovani ragazze sono costrette alla pratica della prostituzione, attraverso un giro di affari che produce migliaia di euro.

Due anni orsono, era l’ottobre del 2013, un centro massaggi di viale Baccelli fu sequestrato e successivamente chiuso dal locale Commissariato proprio per l’acclarata attività di meretricio che si svolgeva al suo interno.

Ma chiuso un centro ne apre un altro. O meglio due, come quelli che al momento suscitano particolari sospetti, entrambi nel pieno centro di Civitavecchia e di recente apertura.
La riprova si può avere facilmente attraverso gli annunci pubblicati sui più frequentati siti internet di annunci escort: Bakeca incontri, TuttoAnnunci, DonneCercaUomo solo per fare qualche esempio. Gli annunci e le relative foto pubblicate, infatti, lasciano poco spazio a dubbi di sorta, con giovani ragazze ritratte in espliciti atti sessuali; e come ulteriore conferma basta chiamare i numeri di cellulare segnalati, i quali riportano a due centri massaggi orientali aperti in città. In entrambi i casi una voce suadente e chiaramente orientale, in un italiano abbastanza stentato, informa sulla prestazioni offerte: massaggi e poi, chiedendo più esplicitamente, sesso orale e rapporti completi, con tariffe assolutamente concorrenziali rispetto al normale mercato della prostituzione: da 20 fino a 50 euro per un incontro di un’ora, quando la tariffa media degli incontri per sessanta minuti varia dai 100 ai 200 euro. Cifre che puntano a sbaragliare la concorrenza, fatta di singole donne, sia italiane che straniere (in questo caso principalmente latinoamericane), le quali incontrano in appartamento (fenomeno anch’esso ormai molto radicato anche a Civitavecchia). La strategia, quindi, è quella di puntare sulla quantità dei clienti, attraverso prezzi super ribassati, in perfetto stile commerciale cinese.

Altri annunci rimandano poi ad incontri con ragazze cinesi anche nel resto del territorio: a S. Marinella, a Cerveteri, a Ladispoli. La prostituzione cinese sembra insomma dilagare in tutto il comprensorio, quando fino a qualche anno fa era prerogativa della sola Capitale. A Forze dell’Ordine e Procura il compito di vederci più a fondo.

 

Marco Galice