Cna contro il Sistri: “Una autentica vessazione per le imprese”

CIVITAVECCHIA – Dal prossimo 1° aprile, le imprese saranno costrette a pagare il contributo annuale per il Sistri, sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che non ha mai funzionato. “Questa vessazione nei confronti del tessuto produttivo può essere evitata”, sostiene la CNA, che infatti torna alla carica, con un nuovo appello rivolto al Parlamento: “La conversione in legge del Milleproroghe (che deve avvenire entro due mesi dalla data di pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, dunque dallo scorso 30 dicembre) è l’occasione opportuna per dimostrare che c’è la volontà di mettere la parola fine a una vera e propria ingiustizia”.
Come si ricorderà, il Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei ministri prima di Natale, prevede la proroga del Sistri al 31 dicembre di quest’anno, ma non sospende gli obblighi relativi al versamento del contributo. “Subito dopo il via libera al provvedimento, ci impegnammo a sviluppare le azioni necessarie ad ottenere, in sede di discussione parlamentare, la sospensione del pagamento. Ecco dunque – dice Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – che abbiamo rinnovato la richiesta per l’introduzione di un correttivo che elimini ulteriori oneri a carico delle imprese per un sistema non operativo”.
“Ci attendiamo – è la dichiarazione del presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino- che la politica intervenga immediatamente per evitare alle imprese di sostenere, ancora una volta, il pagamento di un contributo immotivato e per realizzare in tempi rapidi un sistema semplice ed efficiente di tracciabilità dei rifiuti pericolosi”.