“Un percorso nuovo, di riscatto e di dignità per questa città”

CIVITAVECCHIA – Le recenti vertenze che hanno messo in primo piano nel dibattito politico cittadino l’annoso problema del lavoro non sono altro che l’ultimo stadio di un processo disgregativo del tessuto produttivo ed occupazionale iniziato molti anni fa e che sembra ormai in procinto di collassare.

Va detto subito che una città come Civitavecchia, gravata da una serie di pesanti e significative servitù, fonti di inquinamento e cause delle gravi patologie da cui è affetta la popolazione, dovrebbe almeno poter vantare un tasso di disoccupazione pressoché inesistente ed una solidità del tessuto imprenditoriale.

Il tributo che la comunità ha dato in termini di salute pubblica non è in alcun modo compensabile ma grida ancor più vendetta quando si considerino i vantaggi ottenuti in termini produttivi e finanziari dagli Enti presenti sul territorio.

Non voglio estremizzare e cadere nella facile retorica ma sicuramente si è adottata una logica di puro sfruttamento che nulla ha consolidato nella città in termini di sviluppo. E’ quindi con fiducia che guardiamo e partecipiamo al moto di ribellione che sembra cominci a pervadere la coscienza dei lavoratori e delle loro organizzazioni. I risultati, seppur ancora accennati ed incerti, dimostrano che la strada della partecipazione attiva e della contestazione consapevole, rimane un formidabile strumento per orientare le politiche sociali.

Indubbiamente il segnale forte è il fronte unitario e la solidarietà intorno ai lavoratori da parte delle più diverse forze politiche e sindacali. Questa solidarietà attiva deve soprattutto spazzare via il senso di rassegnazione collettiva che in questi ultimi anni sembra prevalere nella nostra comunità, risultato di un abbassamento della vigilanza sui processi economici e della assenza di strategie credibili. Una visione miope ha caratterizzato questa fase, una navigazione a vista che solo la politica, quella alta, può sconfiggere e trasformare in un movimento di rinascita.

Ma la vera sfida, sulla quale l’attuale amministrazione manifesta tutta la sua inadeguatezza, dovrà essere quella di ricostruire il tessuto produttivo e occupazionale anche attraverso la difesa delle imprese locali.
Dobbiamo rimarcare che se la maggior parte delle imprese locali hanno avuto, subito dopo la riconversione della centrale, difficoltà oggettive a proseguire le attività, le cause vanno ricercate ed attribuite alle politiche aggressive e arroganti messe in atto dai colossi energetici, attraverso le gare al massimo ribasso e la mancata tutela della imprenditoria locale nei confronti di aziende estranee al territorio.

Questo ragionamento va esteso anche alla situazione che si sta creando in porto con la vertenza riguardante la CFFT e più in generale all’intero comprensorio, che necessariamente dovrà avere un ruolo sempre più importante in questa che crediamo sia la vera sfida dei prossimi decenni.

La salvaguardia del diritto al lavoro si coniuga e si salda con la tutela del tessuto imprenditoriale, a patto che quest’ultimo si dimostri responsabile del proprio ruolo.

C’è davvero da auspicare che la consapevolezza acquisita da molti di non dover soggiacere alle imposizioni dei poteri dominanti e di dover lavorare per una unità larga della sinistra e del centro sinistra al fianco del mondo del lavoro e dell’impresa, possa da un lato essere argine alle derive che hanno depauperato il grande patrimonio democratico e civile lasciatoci in eredità dai nostri padri e dall’altro, costituire l’avvio di un percorso nuovo, di riscatto e di dignità per questa città.

 

Dario BertoloDirezione PD Civitavecchia