“Un meccanismo perverso se l’Authority non dialoga con Comune e Confcommercio”

CIVITAVECCHIA – L’inagibilità temporanea dello snodo crocieristico di Largo della Pace con spostamento a Varco Fortezza e l’abbassamento di una parte della cancellata che separa l’area portuale dalla marina ha migliorato improvvisamente tre aspetti fondamentali per una città: servizi, ambiente ed economia. Abbiamo dato un servizio migliore a quei crocieristi che vanno a Roma con il treno portandoli alla marina e di li in tutta sicurezza raggiungere la stazione in pochi minuti.
Abbiamo sospeso l’inquinamento da biossido di azoto, tra l’altro cancerogeno, a cui sono sottoposti ormai da 4 anni gli abitanti e commercianti di corso Marconi eliminando le 50 corse giornaliere (delle quali 25 sono senza passeggeri) da Largo della Pace alla Stazione e viceversa.
Corso Marconi con i suoi palazzi e portici è praticamente un camino dove i gas inquinanti ristagnano più a lungo.
Abbiamo riscontrato un maggior afflusso in città degli equipaggi, il vero oro di Civitavecchia, che tutti i commercianti vogliono ma che nessuna delle autorità che gestiscono il Porto e la Città sembrano comprendere.
In questi giorni si è ritornati inevitabilmente a Largo della Pace, essendo al momento il miglior sito per lo snodo crocieristico in termini di logistica e sicurezza. Peccato che si faccia di tutt’erba un fascio.
Ci sono tre categorie di crocieristi che arrivano al Largo della Pace: quelli che vanno alla stazione, quelli che visitano la città e quelli che comprano i tours indipendenti. Per come è strutturata la città, Largo della Pace serve solo a quest’ultima categoria. Per gli altri è solo un disservizio.
Vediamo colonne di crocieristi dirigersi verso la stazione, alcuni trascinando valigie, attraverso un percorso ad ostacoli mettendo a repentaglio la propria sicurezza. Vediamo crocieristi avventurarsi con una mappa tra le mani verso la casa di reclusione (carcere) credendo di andare in centro città, oppure imboccare Via Braccianese Claudia per andare chissà dove. Vediamo la ripresa dell’inquinamento in corso Marconi che lentamente avvelena i suoi abitanti e commercianti con le 50 corse giornaliere da Largo della Pace alla Stazione.
Non vediamo il numero cospicuo degli equipaggi provenienti dalle banchine 25 e 26 nord che scendevano a Varco Fortezza durante l’inagibilità di Largo della Pace né quelli delle banchine 10-13 nord che scendevano prima di mezzogiorno. Mancano all’appello molte migliaia di euro.
Per ultimo, ma non meno importante, vogliamo ricordare gli accordi presi direttamente con alcuni armatori dall’amministrazione comunale e da imprenditori locali per promuovere la città e il territorio con informazioni e vendita di mini tour della città con eventuali degustazioni enogastronomiche di prodotti locali.
Alcune settimane fa, questi mini tour con partenza da sottobordo per piazza della Cattedrale, hanno riversato nel centro città un considerevole numero di crocieristi incrementando in modo consistente gli introiti di diverse attività commerciali. Pronta la risposta dell’Autorità Portuale che con un ordinanza ha vietato lo svolgersi di queste attività per presunte irregolarità.
Che dire. Riceviamo in 285 giorni 3.400.000 potenziali contributori all’economia locale, tra crocieristi ed equipaggi, e tutto quello che sappiamo fare è dare un pessimo servizio inquinando ulteriormente la città e uccidendo l’economia. È un meccanismo perverso.
Per invertire la tendenza, è importante intanto che anche l’Autorità portuale inizi a dialogare concretamente con Amministrazione comunale e Confcommercio per ottenere da subito migliori risultati per la città.

Graziano LucianiPresidente della Confcommercio di Civitavecchia