“Umanità, questa parola sconosciuta”

CIVITAVECCHIA – Abbiamo seguito con un certo disappunto l’ultimo consiglio comunale. Abbiamo visto un’amministrazione immobile, intontita, sulla difensiva. Abbiamo visto semplici cittadini contestarla duramente.
Potremmo ripetere per l’ennesima volta che i cinque stelle sono degli incapaci. Questo giova alla città? No. E’ stato ripetuto in ogni salsa ed è un concetto oramai chiaro anche alle pietre. E’ difficile che i grillini riescano anche lontanamente ad avvicinarsi ai loro antichi consensi.
Il problema, semmai, è che chi dovrebbe costruire un’alternativa ancora tace. E non si capisce perché.
Bisogna dire qualcosa in più. Noi socialisti ci proviamo.
L’abbozzo di discussione sul Cara di Civitavecchia, che è poi proseguita sui social networks e sulla stampa, è un enorme scarica barile. Il prefetto scarica sul comune, il comune, tra un “obbedisco” e l’altro, tira per la giacchetta gli onorevoli. La sagra delle banalità si completa con l’antico detto “la colpa è sempre di chi è venuto prima”, o con la frase consolatoria “i migranti sono un’occasione, anche temporanea, di occupazione”.
Pare che questi uomini e queste donne, che scappano da guerra e fame, siano balle di fieno da mettere in magazzino. Da vendersi per trarre il massimo profitto possibile. Contro ogni logica ci si preoccupa molto più del magazzino che della “merce”.
Ci dispiace registrare il fatto che la parola “umanità” sia relegata in un angolo, sia a destra che a sinistra. Eppure, come comunità nazionale, siamo impegnati ogni giorno a salvare vite nel Mediterraneo.
E’ parso strano vedere i cartelli con su scritto “No Cara” branditi da uno schieramento così ampio, di destra, di centro e di sinistra. A sinistra, anche nel centro sinistra, l’accoglienza dovrebbe essere un valore.
Noi socialisti abbiamo le idee chiare sulla presenza dei migranti nel nostro paese. Esiste un disegno di legge presentato dalla nostra pattuglia di parlamentari che dice cose semplici ma efficaci: salviamo vite umane, ma chi vuole restare in Italia deve conoscere la nostra lingua e la nostra cultura e deve accettare le nostre leggi. Il nostro codice penale è al di sopra di qualsiasi religione o credenza culturale. Su questa base noi accetteremo i migranti che vogliono rimanere da noi e che ne hanno il diritto. Restano per diventare cittadini. Per fare questo è necessario, però, discernere tra chi ha i requisiti per rimanere e chi no, tra chi vuole restare o chi, semplicemente, vuole solo transitare sul nostro territorio ma è diretto altrove.
Ma per arrivare a determinare questo anzitutto dobbiamo salvare la loro vita ed accoglierli.
Accoglierli con rispetto ed umanità e non come balle di fieno su cui mercanteggiare.

Partito Socialista Italiano di Civitavecchia