“Trasparenza addio”

CIVITAVECCHIA – Trasparenza addio, ma questo è un “motivo” ormai notissimo e fischiettato notte e dì da tutti coloro che hanno visto “violentata” la speranza di essere finalmente amministrati da una classe dirigente capace di sposare i problemi, non proprio minuscoli, figli di un deterioramento dei valori che si trovano, inevitabilmente, alla base di un virtuoso vivere civile.
Trasparenza addio, già. Il cittadino se ne è accorto vedendosi privato della legittima facoltà di prendere visione di atti comunali che nessuno, anzi nessunissimo, può pensare di tenere nascosti perché pubblici. Ma non è tutto. La premiatissima ditta pentastellata ha pensato bene (sic!!!) di aggiungere un’altra sfiziosa oltreché gustosa ciliegina alla velenosissima torta da somministrare ai bistrattati anziché no abitanti di una Civitavecchia un tempo bella città d’incanto e che d’incanto si trova trasformata in una sorta di fortino inaccessibile a chi paga regolarmente le tasse (che di certo sono parenti lontanissimi degli attuali scadentissimi servizi) attraverso le quali sindaco, consiglieri comunali, assessori e dunque tutto il cucuzzaro di Palazzo del Pincio possono a fine mese intascare cifre più o meno consistenti.
La ciliegina fresca di giornata, come si diceva è “ l’accesso limitato a cittadini, utenti e giornalisti che il sindaco non ritiene di suo gradimento”. Dice: possibile? Non c’è dubbio, possibilissimo. L’addetto alla portineria di Palazzo del Pincio ha infatti ricevuto l’ordine (si, di fatto si tratta di un ordine bello e buono) di far passare cittadini, utenti e giornalisti solo dopo aver atteso l’assenso del “capetto” di turno che dovrà decidere chi deve entrare e chi no. Commenti? Non ce ne è bisogno. Ci si chiede soltanto se i civitavecchiesi due anni e qualcosa fa hanno votato gente che si riempiva la bocca della cosiddetta “democrazia partecipata”, della già sottolineata “trasparenza”, della azione amministrativa “alla luce del sole” e, tanto per tagliar corto altrimenti si dovrebbe star qui fino a domani, (di tutto il ben di Dio) del nuovo corso pentastellato. Che, al contrario, si sta rivelando vecchio, stantio anche se, va riconosciuto, incredibilmente inedito. Nessun sindaco, infatti, prima d’ora aveva osato pensare che a salire la casa del popolo fosse solo ed esclusivamente chi potesse essere sintonizzato sulla sua lunghezza d’onda. Si, proprio una stupenda (arisic!!!) novità. Epperò ci permettiamo di suggerire al nostro ben amato cittadino che chi intende incontrarlo non renda solo le proprie generalità ma imprima su un candido foglio anche le impronte digitali. Sai com’è: fidarsi è bene ma non fidarsi (dei soli nome e cognome pronunciati) è meglio.

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