Tandurella: “Il Porto storico deve ospitare anche il diportismo locale”

CIVITAVECCHIA – “Lo sviluppo del porto non può essere solo un problema economico ed occupazionale”. A dichiararlo il delegato al diportismo Giuseppe Tandurella, secondo cui il porto “non può essere considerato come una repubblica indipendente, i cui meccanismi interni ci sfuggono, e che, di tanto in tanto, comunica ai poveri cittadini di Civitavecchia le proprie sovrane linee di sviluppo”.
“Esistono, come problemi aperti, anche la qualità della vita ed il diritto dei civitavecchiesi al proprio mare – prosegue – Questi non possono essere sacrificati ai profitti degli operatori portuali e delegati in bianco alle élite dirigenziali di molo Vespucci in cambio di una promessa, sottolineo semplice promessa, occupazionale. Insisto sul fatto che il porto storico, oltre a diventare parte integrante del centro cittadino, debba ospitare il diportismo locale. Questo sarebbe possibile utilizzando strutture galleggianti, senza impatto ambientale, senza stravolgere architettonicamente il sito. Riappropriarsi, a pieno titolo, del porto storico è una lotta che non dovrebbe coinvolgere solo i diportisti, ma tutta la città”.
“Difenderò il diritto dei cittadini al mare” prosegue Tandurella. “Resto a disposizione dei singoli e delle associazioni, con le quali, in maniera partecipata, voglio portare avanti le questioni relative alla mia delega. L’accesso al mare, in quanto diritto, è di tutti e presuppone la giusta, democratica, mobilitazione di tutti. Cosa che io auspico. Non è possibile, infatti, che le decisioni dell’autorità portuale vengano comunicate a cose fatte, mettendo tutti davanti alle conclusioni, saltando la fase, importantissima, della comune discussione o peggio, relegando la fase dialettica a circoli ristretti in cui i cittadini e i diportisti sono ovviamente esclusi e la stessa amministrazione comunale riveste un ruolo subalterno. Auspico quindi – conclude Tandirella – una grande mobilitazione democratica per far comprendere che il porto non è una repubblica indipendente, ma un bene comune, soprattutto quando invade il campo dei diritti dei cittadini di Civitavecchia”.