Sentenza Total Erg, scontro tra Authority e opposizioni

CIVITAVECCHIA – La questione del ricorso Total Erg al Consiglio di Stato sui canoni demaniali alimenta il dibattito politico anche in città. Secondo il Gruppo consiliare del Pd Temiamo, malgrado le recenti rassicurazioni del Presidente Autorità Portuale, c’è il rischio che “permangano delle incognite legate ai conti della stessa Autorità Portuale”.
“Da una lettura della sentenza del Consiglio di Stato – affermano i democrat – non si ravvisa una vittoria definitiva dell’ente. Sembra, invece, che il Consiglio di Stato non abbia dato ragione né all’Autorità portuale né alla controparte. Il Giudice ha semplicemente disposto la riassunzione della contesa presso il Giudice tributario che ha ritenuto competente per materia. Insomma non vorremmo passare per Cassandre ma si prefigura una situazione problematica perché entrambe le possibilità che si prospettano preannunciano potenziali rischi per l’Autorità Portuale. Se infatti la Total Erg dovesse riassumere (trasferire) la causa in commissione tributaria, la situazione stagnerebbe lì per anni. Se, invece, il ricorrente decidesse di chiedere alla Cassazione di pronunciarsi sulla giurisdizione e di riconoscere quella del Giudice amministrativo, si ritornerebbe al grado di giudizio dove l’Autorità portuale è stata precedentemente sconfitta. La materia è sicuramente complessa ma riteniamo che, prima di utilizzare toni trionfalistici, sarebbe opportuno leggere le carte con attenzione perché la programmazione dell’Ente passa in primo luogo dalla certezza delle disponibilità economiche.
Sulla stessa lunghezza d’onda Forza Italia, secondo cui “il Giudice amministrativo non ha dato ragione a nessuno, tanto meno alla Autorità portuale. Il Consiglio di Stato, infatti, non si è minimamente pronunciato nel merito della questione. Ha semplicemente disposto la ‘riassunzione’ (il trasferimento della causa) al Giudice Tributario, competente per la questione”. “stante lo stato di assoluta incertezza – afferma per Fi Giancarlo Frascarelli – visto che il giudizio (checche ne dica il Commissario) è ancora pendente, un amministratore pubblico prudente e responsabile non potrà minimamente utilizzare quei soldi ma dovrà aspettare l’esito ultimo del Giudizio, che si preannuncia lunghissimo. Infatti, i percorsi che si prospettano sono due ed entrambi negativi per la Autorità portuale. La Total Erg potrà infatti optare per due distinte strade: 1) riassumere la causa in Commissione Tributaria (magari ottenendo nuovamente la sospensiva già ottenuta al Tar); 2) potrà insistere sul giudizio amministrativo e chiedere alla Suprema Corte di Cassazione di pronunciarsi sulla giurisdizione del Consiglio di Stato, imponendo quindi al Giudice amministrativo di esprimersi nel merito. In conclusione, un disastro vero e proprio che rischia di paralizzare la Autorità portuale per anni”.
Ma non la pensa affatto così il Commissario dell’Authority Pasqualino Monti, che ostenta sicurezza e replica con queste parole: “Il Consiglio di Stato ha dato ragione all’Autorità Portuale – ha spiegato Monti – perché è stata l’Autorità Portuale a sollevare l’eccezione di giurisdizione. Il Consiglio di Stato ha dato ragione all’Autorità Portuale perché ha estromesso Enel dal giudizio su richiesta della stessa Autorità Portuale, impedendole così di poter chiedere in futuro restituzione di quanto già versato. Le bollette con le quali l’Agenzia delle Dogane richiede alle società che sbarcano le merci il pagamento delle tasse possono infatti essere impugnate entro 60 giorni dalla loro emissione ed Enel ed Eni non hanno mai contestato nei termini del processo tributario le bollette dell’Agenzia delle Dogane. Totalerg e Raffinerie di Roma, il cui peso nel valore della tassa in questione è peraltro nettamente inferiore a quello di Enel ed Eni, hanno, invece, tentato la strada del Giudice Amministrativo, che però si è ritenuto incompetente. Si ritiene che anche un loro eventuale ricorso dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale possa essere considerato inammissibile per l’intervento della medesima decadenza relativa ai 60 giorni per l’impugnazione degli atti tributari”.
“Inoltre – prosegue Monti – poiché la sentenza del Consiglio di Stato, annullando la sentenza del TAR Lazio, ha riportato in vita il nostro decreto relativo alla tassa sulle merci, l’Autorità Portuale potrà ora richiedere all’Agenzia delle Dogane l’applicazione dello stesso sulle merci sbarcate nell’anno 2015″. “Detto ciò – conclude il Commissario Straordinario – vorrei focalizzare l’attenzione sul contenuto di questo decreto che, come noto, prevede l’applicazione di un aumento del 100% della tassa portuale su determinate categorie di merci: carbone ed olii minerali. Forse qualcuno non è contento che i colossi dell’energia possano pagare qualcosa in più? Sembrerebbe strano perché con quei soldi l’Autorità Portuale finanzia opere destinate a creare sviluppo ed occupazione, temi che dovrebbero essere molto cari a tutti, anche a quanti oggi sembrano dispiaciuti per questa sentenza”.