Sciopero della fame ad oltranza per Ernesto Tarallo

CIVITAVECCHIA – Ernesto Tarallo, il dipendente di Torre Valdaliga Sud licenziato da Tirreno Power, inizia un nuovo sciopero della fame ad oltranza. Lo annuncia lui stesso dopo una vana attesa di notizie sul suo futuro, visto che nessuna novità è emersa dalle varie trattative avviate da sindacati e istituzioni con l’azienda. Lo fa attraverso una lettera aperta in cui ripercorre le sue ultime drammatiche settimane.

Il giorno più bello della mia vita? Beh certamente il 1° Aprile 1999, quando è nato il mio secondo figlio ed io ho assistito al parto. Ma il giorno più divertente? Non c’è dubbio! Il 19 dicembre 2017, il giorno del mio licenziamento dopo 30 anni di servizio. Va beh racconto quello che è successo… Avevo da circa due ore inoltrato il mio programma per le ferie natalizie, andavo finalmente in vacanza all’estero dopo tanti anni. Quando viene da me la mia collega Emanuela, piangeva, e mi dice: “Ernesto devi andare in direzione…. credimi mi dispiace”. Entro nella stanza, c’erano i due ingegneri responsabili della centrale di Torrevaldaliga, a sinistra Claudio Trombetta e a destra Alessandro Rech, entrambi sono stati tutto il tempo con gli occhi e la testa puntati verso terra non l’hanno mai alzata per la vergogna. Al centro parlava Mirco Nicolini, lo psicologo, con i capelli da cantante rock, mi leggeva la lettera del mio licenziamento, dandomi del tu mentre io continuavo a dargli del lei, non c’era neanche un grazie per i 30 anni di lavoro. L’ho interrotto due volte, dicendogli che non c’era bisogno e di dirmi dove dovevo firmare, ma lui niente… Alla fine mi chiede se avevo capito quello che c’era scritto. Ma avevo capito bene? Lui assunto solo da un paio di anni chiede a me vincitore di un concorso pubblico all’Enel dove avevano partecipato 5.000 persone se avevo capito? Mi aveva preso per un analfabeta? Va beh ho provato a protestare sotto la sede Enel di Roma, ma al terzo giorno il sindaco di Civitavecchia mi ha chiesto di interrompere la protesta e lo sciopero della fame, perché il 9 gennaio 2018 avrebbe incontrato il viceministro l’Enel e Tirreno Power e avrebbe cercato di risolvere il problema di noi licenziati. Mi guardava dritto negli occhi e io forse perché erano tre giorni che non mangiavo gli ho creduto. Cosa è successo dopo? Beh CGIL CISL e UIL avevano salvato tutti i loro iscritti. E l’UGL? Beh al rappresentante dell’UGL, che aveva propri iscritti nei 6 licenziati, spettava il compito più difficile, doveva convincerli a firmare la non opposizione al licenziamento in cambio di 80.000 € lordi, tre di loro si sono lasciati convincere e hanno firmato, forse solo tra due anni si renderanno conto di essere senza più un lavoro a 50-55 anni. Chi non ha firmato? Beh oltre al matto che conoscete e che da oggi ricomincia lo sciopero della fame a Viale Regina Margherita 137, c’è un’altra vostra collega di cui nessuno parla, che l’ha presa molto male, si è rinchiusa dentro casa e non vuole rispondere a nessuno, proprio non riesce a capire perché proprio lei che ha sempre lavorato onestamente sia stata licenziata. E i colleghi delle centrali di Vado Ligure e Napoli Levante licenziati? Nulla! Sono spariti dal web! E cosa ha fatto la RSU di Torrevaldaliga Sud? Nulla. E i due esponenti del PD al comune di Civitavecchia Marco Piendibene e Alessio Gatti, cosa hanno detto dei loro 6 colleghi di Torrevaldaliga Sud licenziati? Nulla! Ma è il modo per risolvere la crisi questo? La crisi? La centrale Tirreno Power di Torrevaldaliga Sud a Civitavecchia con i suoi 1.200 MW, accesa a pieno carico quasi tutti i giorni, quanti milioni guadagna al giorno? E gli altri sindacati RDB CUB FAILE CISAL cosa hanno detto dei loro colleghi primi dipendenti del settore elettrico licenziati? Nulla. Loro strillano solo quando c’è da prendere categorie e premi personali. Fanno finta di non sapere che questo è solo l’apripista dei licenziamenti che seguiranno nel futuro prossimo all’Enel. E il sindaco Antonio Cozzolino? L’ho cercato mi ha detto che mi avrebbe richiamato. Sono passati 5 giorni e non l’ha fatto. E cosa è successo nella riunione del 9 gennaio tra viceministro Enel e Tirreno Power per il rispetto dell’accordo del 2004? Nessuno sa nulla! Io sono qui e ricomincio di nuovo lo sciopero della fame ad oltranza. Forse qualcuno non ha ancora capito che faccio sul serio. Il Viceministro Teresa Bellanova si assuma la responsabilità di dire se l’accordo sottoscritto il 17 febbraio 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dove l’Enel si impegna a riassorbire nella centrale di Torrevaldaliga Nord il personale in esubero della centrale Tirreno Power di Torrevaldaliga Sud, non è più valido, ed eventualmente spieghi il perché. In un paese dove sono nato, l’Italia, nel quale per far rispettare le leggi bisogna mettersi in mezzo alla strada!

Ernesto Tarallo matr. a527550/57 Licenziato da Enel nel 1999 Licenziato da Tirreno Power nel 2017 senza nessun motivo