Rls di sito produttivo: “Perché al porto si e all’Enel no?”

CIVITAVECCHIA – La Usb Lavoro Privato di Civitavecchia esprime vivo apprezzamento per la notizia del Protocollo di Intesa recentemente sottoscritto tra il Presidente dell’Autorità Portuale e i sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil, relativo alla l’individuazione in ambito portuale del Rappresentante dei lavoratori della sicurezza di sito produttivo. “Quest’ultima è infatti una figura di assoluta importanza ai fini della sicurezza – rilevano dall’Usb – specificatamente prevista dal D.Lgs 81/2008 per quelle grandi realtà produttive dove operano una pluralità di imprese e la complessità dell’organizzazione del lavoro impone un forte coordinamento dei RLS aziendali. L’accordo è quindi un buon segno. Del resto sono ormai diversi gli insediamenti industriali di rilevanti dimensioni dove si persegue questa strada, non solo nei grandi cantieri edili ma anche alla Fincantieri, ad esempio, così come alla Unilever o alla famigerata ILVA di Taranto. In tali contesti produttivi, infatti, la diffusa interferenza delle lavorazioni determina rischi specifici che possono essere evitati solo ampliando il potere di intervento dei lavoratori e migliorando la prevenzione. Esattamente i compiti che il D.Lgs. 81/2008 assegna al RLS di sito produttivo”.
Il compiacimento per l’iniziativa avviata in ambito portuale si unisce però all’indignazione per quanto continua ad avvenire in Enel, l’altra grande azienda del territorio. “Nella centrale di Torrevaldaliga Nord, infatti – proseguono dall’Usb – nonostante i dolorosi eventi passati, persiste un mortificante accordo che in alternativa ai RLS di sito produttivo ha determinato l’istituzione di tre Delegati Safety d’Area (DSA): inedite figure che dovrebbero occuparsi della sicurezza dei lavoratori metalmeccanici ma prive di reali poteri, designate dalle OO.SS del comparto elettrico tra gli stessi lavoratori Enel. Una ciascuna per Cgil, Cisl e Uil, con ben 1800 ore di permesso annue (gli RLS Enel ne hanno appena 105). Non può sfuggire la profonda differenza tra ciò che si sta realizzando in porto e ciò che accade a Torrevaldaliga Nord. Chiediamo quindi a Cgil, Cisl, Uil di chiarire perché due loro categorie si comportino così diversamente, e chiediamo inoltre agli enti di vigilanza e alla classe politica locale se ritengano accettabile che Enel si beffi delle leggi dello stato. Ricordando, infine, che l’istituzione dei RLS di sito produttivo è meritoriamente inserita nel programma della coalizione di centrosinistra che ha vinto le passate elezioni e da cui ci aspettiamo iniziative conseguenti”.