“Privilege, la storia infinita”

CIVITAVECCHIA – Il rappresentante di Unindustria ci informa a mezzo stampa che il “rilascio delle autorizzazioni necessarie alla definitiva riapertura del cantiere Ex Privilege avverrà probabilmente entro il mese di maggio e non più entro metà aprile…”.

Se non stupisce più di tanto il probabile scavallamento della prossima scadenza elettorale, l’elemento veramente scandaloso che traspare da quelle righe è il tono perentorio utilizzato, nella evidente convinzione che Unindustria sostituisca le istituzioni competenti in tema di sviluppo del territorio, dettando tempi e condizioni, con tanto di ammonimento finale: “…Royalton è una società internazionale non abituata alle lunghezze di carattere burocratico che invece caratterizzano il nostro Paese. Non vorrei che, magari, alla fine si stancassero e rinunciassero al progetto”.

Fino a prova contraria Civitavecchia non è ancora governata da Unindustria e le istituzioni competenti si chiamano Autorità Portuale O Adsp che dir si voglia, Amministrazione Comunale, Città Metropolitana E Regione Lazio, tutte rappresentate all’interno dell’ente portuale e tutte in egual misura mute ed omertose su questo nuovo miracolo economico di cui nessuno pare interessato ad approfondire i contenuti.

Quello che possiamo immaginare è che, non trattandosi di lunghezze burocratiche ma della valutazione di un piano d’impresa di dimensioni enormi e che comporta il rilascio di una concessione altrettanto enorme, se gli uffici della ADSP non riescono a dare una risposta si vede che qualche problema ci sarà!

Ci piacerebbe conoscerlo questo problema, anzi, la città dovrebbe proprio conoscere l’intero piano, leggere nero su bianco cifre, tempi, committenti, investitori, accordi con le parti sociali che non siano vaghe promesse ma impegni sottoscritti.

Con la Privilege abbiamo già dato e si consentirà che non è accettabile come garanzia la rassicurazione circa l’esistenza di “un armatore straniero (a quanto pare rigorosamente senza nome) che ha acquisito l’80% della Marine Goddess”: gli acquirenti facciano vedere le carte, facciano vedere la commessa, facciano vedere i contratti di affidamento, si chiama trasparenza!

Su questo argomento ci ripetiamo nella consueta e pressoché totale indifferenza di una politica che pure è tutta un fermento, tra candidature, sorrisi e strette di mano.

Il tema centrale di questa campagna elettorale dovrebbe essere costituito dal reale nodo da sciogliere a Civitavecchia: uscire dalla subalternità in cui un’intera comunità è costretta da tempo, dove gli interessi generali dei lavoratori e dei cittadini sono stati piegati all’arroganza del potere economico.

Il silenzio sulle grandi vertenze, che accomuna politica ed istituzioni sia in carica che in corsa, testimonia invece una tendenza che non pare destinata ad essere invertita.

Come sulla Privilege e sul porto nella sua totale gestione, così un territorio che appare arreso si appresta ad affrontare la vertenza Enel sulla decarbonizzazione, nella perfetta continuità con quanto già avvenuto ai tempi della conversione a carbone: decisioni unilaterali del colosso energetico, danno ambientale e tagli occupazionali già annunciati.

In un simile contesto, dove la trasversalità politica tra l’altro impera, la competizione elettorale sta assumendo tratti tanto astratti ed aleatori, totalmente scollegati dalla realtà dei veri bisogni dei cittadini e dei lavoratori, da apparire francamente surreale.

 

Lucia BartoliniAssociazione ‘A Gauche