“Notizia o pretesto?”

CIVITAVECCHIA – A seguito della verifica operata del Mef, il Pincio ha ingiunto ai suoi amministratori, dirigenti e revisori dei conti in carica negli anni che vanno dal 2008 al 2010 di restituire un milione e seicentomila euro: l’ammontare dell’incongruità rilevata nella distribuzione ai dipendenti del fondo di sviluppo e produttività a seguito di trattative con i sindacati e in base a relazioni dei nuclei di valutazione. Una notizia, questa, che colpisce, non tanto per i commenti degli stessi grillini quanto per la tempistica adottata nel renderla di pubblico dominio. E’ per l’appunto su ciò che vertono le nostre considerazioni, che non entrano nel merito della vicenda perché sarà compito dei soggetti chiamati in causa dimostrare la correttezza del loro operato. Noi – nessuno ce ne voglia per questo – siamo convinti che tutto si chiarirà, e che quella del MEF resterà, al netto degli accertamenti, non altro che una sollecitazione all’ente locale a contenersi in avvenire con una maggiore rigidità nelle trattative sull’attribuzione del fondo. Vedremo poi con quali risultati.
Quello che oggettivamente sorprende, ripetiamo, è la tempistica. Ci si chiede perché mai la notizia sia apparsa sulla stampa il 23 dicembre, nell’imminenza del Natale, in forma di nota del segretario generale del comune, quando i diretti interessati ne erano ancora – come sono tuttora – all’oscuro, non avendo ricevuto nessun avviso. Non rispondeva forse ad esigenze pur minime di correttezza attendere che gli eventuali responsabili ricevessero la comunicazione prima di dare diffusione alla notizia? La procedura seguita, per la sua anomalia, fa sorgere il sospetto che l’urgenza non fosse quella di fornire un’informazione, ma una notizia capace di calamitare l’attenzione dei cittadini su un caso di supposta mala politica, da sempre il cavallo di battaglia degli attuali amministratori comunali, e di distoglierla da qualcos’altro. E da che cosa, se non da quell’accordo con Enel, così discusso e imbarazzante per chi è stato costretto a mettere da parte pregiudizi e coerenza accettando dall’odiata azienda energetica una mancia magari utile per altri aspetti pur di restare alla guida del comune dopo avere spremuto per bene i cittadini con tasse e tariffe ? Forse le cose non stanno proprio, ma la preoccupazione che le famiglie riunite nelle festività natalizie potessero condannare quell’accordo deve essere stata tale da suggerire di porgere ai cittadini una notizia che sarebbe servita a far dimenticare quel passo falso nei rapporti con Enel in grado di restituire dignità al contestato accordo di Moscherini.
Per concludere. Siamo persuasi che chi amministra può anche sbagliare, ma non va condannato prima che ne sia accertata la colpevolezza, e soprattutto senza osservare un elementare rispetto per la persona umana. La città, per risollevarsi e progredire ha bisogno di dialogo e di unità. Se qualcuno, pur soggetto a commettere errori, pensa di essere l’unto del Signore e vede come un nemico chi non la pensa come lui fa del male alla città. Noi non crediamo che vi siano nemici, ma solo pensieri diversi nel vedere le cose ed è proprio dal loro confronto che devono emergere le soluzioni migliori per crescere e sviluppare.

Il Consiglio Direttivo dell’associazione “Il Trittico”