“Ma quanto ci costa Micchi?”

CIVITAVECCHIA – “Ma quanto ci costa Micchi?”. Se lo chiede il Capogruppo del Partito Democratico Marco Piendibene che torna sulla questione dei rimborsi al liquidatore di Hcs dopo l’indagine avviata dalla Corte dei Conti.

“In più occasioni abbiamo inviato comunicati, convocato conferenze stampa, richiesto documenti (senza peraltro averli ottenuti proprio da chi è stato messo a ‘custodia’ delle municipalizzate) per dimostrare che il nostro punto di vista fosse corretto e che il ‘Supermanager’ Micchi stesse percependo molti più soldi di quanto pattuito con il conferimento dell’incarico avvenuto durante l’assemblea con il socio unico (il Comune) che nel 2014 ammontava a 40.000 euro – afferma Piendibene – Successivamente la somma percepita dal dottor Carlo Augusto Maria Micchi lieviterà fino a 92.000 euro così ripartiti: 40.000 per HCS, 40.000 per Città Pulita e 12.000 per Argo poste tutte in liquidazione. D’altra parte come negare un giusto riconoscimento a chi, in questi ultimi anni, ha contribuito al rilancio delle vecchie municipalizzate con l’epilogo che tutti conosciamo e con la soddisfazione dei cittadini utenti e dei tanti creditori?”.

“Ma il punto è un altro – prosegue – Se i compensi sopra citati sono legittimi in quanto deliberati dall’assemblea con il socio unico, altrettanto non si può dire per i faraonici rimborsi spese riconosciuti al dottor Micchi al di fuori di quell’accordo che accanto alla somma pattuita di 40.000 vedeva la specifica dicitura ‘omnicomprensivi’. Che si tratti di una grave anomalia lo ha riconosciuto anche la Segretaria Generale Caterina Cordella che puntualmente, ormai quasi due anni fa, scriveva al Sindaco e agli interessati per attivare le procedure di recupero delle somme indebitamente erogate al professionista. Tuttavia, nonostante le sollecitazioni nostre e di molti altri esponenti di minoranza che risultano anche dai verbali di Consiglio Comunale, nulla si è mosso e quei rimborsi spese sono stati ancora colpevolmente riconosciuti”.

“Ora aspettiamo che siano gli organi preposti – conclude il Capogruppo del Pd – a fare luce e che si chiariscano anche altri aspetti, a cui accenna la stampa, che sembrano strettamente connessi alla vicenda”.