“L’accordo Comune-Enel non va bene, serve una vera vertenza ambientale”

CIVITAVECCHIA – A Civitavecchia tutti sappiamo come è stata svenduta la nostra salute: prima con la giunta De Sio che ha consentito nel 2003 la conversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord, poi con la giunta Tidei che nel 2013 ha consentito attraverso la nuova AIA di incrementare le ore di esercizio della centrale e la quantità di carbone bruciato.
Questi “carbonari” che attualmente intervengono pubblicamente con attacchi e critiche, quindi, hanno perso da tempo il diritto di parlare sulle tematiche ambientali: tutti hanno capito che a costoro non importa assolutamente migliorare la qualità ambientale del territorio e la salute della popolazione, ma intervengono solo per strumentalizzazione politica. Le loro colpe sono gravissime e pesano sulla qualità della vita dei cittadini di Civitavecchia.
Ciò non toglie però che l’accordo stipulato dall’attuale amministrazione 5 Stelle, che pur con coraggio ha scelto di uscire dal Consorzio dei Comuni per la gestione dell’Osservatorio ambientale, non vada bene e per vari motivi.
Innanzitutto non condividiamo la scelta di relazionare questo accordo con quello del 14/4/2008 sottoscritto dalla giunta Moscherini, contro il quale abbiamo fatto “fuoco e fiamme” e che rifiutiamo decisamente; si sarebbe invece potuto fare riferimento alle richieste della Corte dei Conti di riequilibrio del bilancio per gravi irregolarità commesse dalle precedenti amministrazioni (giunte Moscherini e Tidei).
Inoltre sarebbe stato opportuno limitare la transazione a quanto giustamente dovuto dall’Enel per l’ICI/IMU, omettendo di barattare la mancata realizzazione del parco eolico con soldi e lavori, questi ultimi peraltro subordinati ai progetti da predisporre da parte dell’Enel e a condizioni di sostenibilità, cioè a dire che debbono consentire il recupero integrale dei costi da parte dell’Enel.
L’amministrazione deve aprire una forte vertenza ambientale con l’Enel per permettere a Civitavecchia di uscire da una situazione frutto di anni di cattiva amministrazione e dalla logica della dipendenza da Enel.
Pertanto è necessario:
– Attuare una serie di iniziative tendenti ad ottenere un piano di riduzione e dismissione del carbone, con l’immediata utilizzazione di carbone a basso tenore di zolfo;
– Approvare una delibera consiliare che preveda al temine dell’esercizio della centrale di TVN la dismissione della stessa con obbligo dell’Enel di bonificare l’area;
– Valutare la possibilità di inoltrare la richiesta di riesame dell’AIA sulla base di eventuali nuovi dati sanitari;
– Invitare la Regione Lazio a reintegrare i fondi destinati all’attività dell’Osservatorio ambientale regionale, l’unico previsto per legge, affinché questo sia effettivamente e pienamente funzionante;
– Inviare al più presto osservazioni puntuali alla Regione per la modifica del nuovo Piano Energetico del Lazio, che nella stesura attuale trascura completamente la situazione ambientale e sanitaria di Civitavecchia;
– Attivare la procedura per inserire Civitavecchia tra i siti inquinati compresi nel programma nazionale di bonifica;
– Sollecitare ulteriormente l’Autorità portuale di Civitavecchia affinché trasformi e costruisca banchine elettrificate;
– Organizzare con cadenza periodica incontri con i movimenti ambientalisti e i cittadini e coinvolgerli sulle tematiche ambientali.

Movimento No Coke Alto Lazio