“La Leopolda che offende, colpisce ed irride le vittime dei drammi sociali del Paese reale”

CIVITAVECCHIA – “La Leopolda che offende, colpisce ed irride le vittime dei drammi sociali del Paese reale”. Così l’ex segretario territoriale della Cgil Cesare Caiazza commenta sulla sua pagina Facebook l’ormai tradizionale appuntamento dei renziani in corso di svolgimento a Firenze, attraverso una analisi che dalla situazione politica nazionale converge su quella locale, prendendo a spunto la vicenda del decreto Salva banche e del suicidio del pensionato civitavecchiese. Nel mezzo, un inquietante rapporto tra Banca Etruria e Civitavecchia, che Caiazza focalizza sulla vicenda che ha portato al fallimento della Privilege.
“Il 26 ottobre dell’anno passato – ricorda Caiazza sul profilo personale del noto social network – dopo tre giorni di ‘lavori’, si concludeva la Leopolda. Il 29 ottobre gli operai delle acciaierie di Terni (AST, gruppo Thyssenkrupp) in lotta per difendere il diritto costituzionale al lavoro, venivano violentemente aggrediti dalla polizia. Dopo le immotivate cariche delle forze dell’ordine si registrava la legittima e sacrosanta reazione del Segretario Generale della FIOM CGIL Maurizio Landini: ‘Questo Paese esiste perché c’è gente che paga le tasse. Altro che palle, ‘Leopolde’ e ‘cazzate’ varie. Basta slogan, hanno rotto le scatole. Che diano l’ordine di colpire chi c’è da colpire: in un Paese di ladri, di corruzione, se la vengono a prendere con noi’. Questo anno la Leopolda si è aperta ieri (11 dicembre). Due giorni prima, il 9 dicembre, gli organi di informazione locali e nazionali, dopo un articolo del sito d’informazione online Etruria News, iniziano ad occuparsi del suicidio – avvenuto il 28 novembre a Civitavecchia – di Luigino D’Angelo, un pensionato di 68 anni, iscritto allo SPI CGIL, ex dipendente dell’ENEL. Una suicidio connesso al fatto di aver perso tutti i risparmi di una vita, investiti in obbligazioni subordinate della Banca Etruria che dal 22 novembre – insieme a Banche delle Marche, Cari Chieti e Cassa Ferrara – è in ‘liquidazione coatta’, procedura analoga a quella ‘fallimentare'”.
“Il fallimento dell’Etruria – prosegue Caiazza – è da mettere in relazione con i debiti inevasi contratti con l’Istituto bancario dalla Privilege Yard spa. La società che, proprio nel porto di Civitavecchia, avrebbe dovuto costruire svariati megayacht e che – nel giugno di questo anno – è fallita senza vararne nemmeno uno, lasciando 210 milioni di € di debiti. Una vicenda, poco chiara e trasparente, sponsorizzata da politici, faccendieri e vertici del Vaticano, che (tradendo promesse ed aspettative) ha determinato un enorme dramma sociale nel territorio di Civitavecchia connesso al fallimento di piccole ditte locali e alla perdita del lavoro che ha coinvolto centinaia di persone, impegnate nelle attività del cantiere Privilege, ad oggi senza alcuna prospettiva per il futuro. Una testata giornalistica nazionale, rispetto a questa vicenda dichiara: ‘Ora gli inquirenti dovranno dire se quel crac sia stato un semplice incidente di percorso imprenditoriale o non piuttosto un ingegnoso e delinquenziale piano per sottrarre al sistema bancario italiano centinaia di milioni di euro, da occultare all’estero. Se fosse così, i complici potrebbero essere molti e molto in alto’. Davvero pare appropriato utilizzare l’ormai proverbiale detto: ‘a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina’. Nel mentre l’altro ieri Roberto Saviano, proprio rispetto alla Banca Popolare dell’Etruria, rivolge circostanziate e condivisibili denunce: ‘Perché la banca sia fallita – dopo essere stata oggetto nei mesi scorsi di sospette speculazioni – è compito degli organi competenti accertarlo. Ma il conflitto di interessi del Ministro Boschi (suo padre era vicepresidente dell’istituto e lei stessa azionista) è un problema politico enorme, dal quale un esponente di primissimo piano del governo non può sfuggire. In epoca passata abbiamo assistito a crociate sui media per molto meno, contro esponenti di terza fila del sottobosco politico: oggi invece pare che di certe cose non si debba o addirittura non si possa parlare. Se il Ministro resterà al suo posto, senza chiarire, la colpa sarà principalmente nostra e di chi, temendo di dare munizioni a Grillo o a Salvini, sta tacendo o avallando scelte politiche inaccettabili’. Ma il Ministro Boschi – conclude Caiazza – oggi sarà alla Leopolda e certamente non per fornire ‘chiarimenti’ sui temi sollevati da Saviano, bensì per dare manforte al ‘racconto’ di Renzi sul Paese che non c’è, su quell’Italia bella, splendida e ‘leopaldiana’ che offende ed irride le vittime dei drammi sociali reali”.