“La dura legge dei numeri di bilancio”

CIVITAVECCHIA – E’ come la dura legge del gol: puoi giocare bene quanto vuoi, ma se non vai in buca perdi la partita. Il parallelo con il M5S alle prese con il bilancio è estremamente calzante: dopo i proclami, le prese di posizione pubbliche e le accuse verso “gli altri” ora, finalmente, si rendono conto che devono chiudere il bilancio di previsione. E qui si evidenzia tutta la loro estrema difficoltà e purtroppo per loro, non è più sufficiente scaricare le colpe della situazione attuale sulle precedenti amministrazioni. Queste argomentazioni possono essere valide al massimo come elementi di un cappello politico per poi fornire obbligatoriamente soluzioni, anche perché la Città di questo e solo di questo ha bisogno: in questo caso o trovi le risorse sul fronte delle entrate o aumenti le tasse ai cittadini. E infatti hanno optato per la soluzione più facile e cioè quella di mettere mano alle tasche dei cittadini con l’aumento dell’addizionale Irpef, provvedimento mai adottato da nessuna amministrazione e che porta la pressione fiscale a livelli da comune in dissesto finanziario. Della serie: “fare la morale agli altri mettendo mano alle tasche dei cittadini, è esercizio di bassa e facile retorica”
I recenti rilievi della Corte dei Conti , hanno un denominatore comune: le entrate straordinarie non possono essere utilizzate per coprire la spesa corrente. Si accusa cioè la precedente amministrazione di aver preso i soldi dall’Enel e di averli utilizzati per fornire i servizi ai cittadini senza aumentare le tasse. E perciò di aver evitato i dissesto finanziario. E’ stata una scelta, discutibile quanto si vuole, ma consapevole e che, per quanto ci riguarda, rifaremmo cento volte, perché slegata da qualunque contropartita ambientale (per noi) e perché l’Enel non pagherà mai abbastanza per quanto e per come occupa il nostro territorio.
L’amministrazione Cozzolino ha fatto un’altra scelta, rispettabilissima: pretendere le compensazioni previste dalla Legge, ma rifiutare i soldi dell’Enel. Solo che pare non ci sia l’alternativa: dove trova le risorse mancanti? L’accordo con l’Autority , anche se discutibile e comunque migliorabile non basta. L’aumento dell’Irpef, prevedibile e improvvido, non è neanche lungimirante, perché servirà solo a dare un ulteriore mazzata ai tentativi di ripartenza dell’economia del territorio.
Come dire: chi la fa l’aspetti. Non resta che bussare ancora una volta con il cappello in mano ad Enel, questa volta con l’aggravante di provare a mascherare gli aiuti richiesti con artifizi normativi indefiniti e ai quali non crede nessuno. E con buona pace dell’etica, nel frattempo diventata “pelosa”.
La verità è che si vede sempre più chiaramente come questa amministrazione sia carente di un progetto di sviluppo per la città, di una idea di alto respiro programmatico in grado di delineare un percorso che possa rispondere ai bisogni di una comunità. Il bluff di questo gruppo di “improbabili” amministratori si è ormai rivelato in tutta la sua crudezza insieme agli attacchi scomposti contro tutti gli altri, che servono a nascondere il deficit di iniziativa politica e l’impotenza conclamata con la non assunzione delle inevitabili responsabilità in capo a chi guida un governo di processi complessi. Accettare responsabilità significa rinunciare a pezzi della propria sovranità anche ideale, se ciò serve a dare risposte concrete: noi lo abbiamo fatto più volte, non solo per i fondi Enel, ma anche ad esempio per pagare gli stipendi ai lavoratori delle partecipate oppure ogni qualvolta occorresse favorire accordi per il bene della collettività. Ma sugli stessi temi ideali siamo stati anche capaci di mandare all’aria una esperienza di governo, senza calcoli di poltrone o di convenienze politiche. Aspettiamo il M5S al varco delle nostre stesse prove. Essere accusati di cialtroneria al pari dell’intera classe politica, purché non sia il Movimento 5 stelle, definisce in modo chiarissimo come, attraverso epiteti volgari e gratuiti, si tenti goffamente di mascherare un fallimento ormai evidentissimo, consumatosi in soli 18 mesi e del quale i cittadini tutti ormai ne hanno preso piena coscienza.

Sinistra Ecologia e Libertà – Circolo di Civitavecchia